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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2011 alle ore 10:00.

A meno di un mese dall'assassinio di Muammar Gheddafi, nasceil primo governo libico. Gli Shabab libici del gruppo 17 febbraio hanno pubblicato la lista dei ministri del nuovo governo libico, annunciando la lista via Twitter. Nell'elenco, con 24 ministri, a cui si aggiungono il premier Abduraheem El-Keib e il vicepremier Mustafa AbuShagur; vengono confermati i nomi di Osama al-Juwali alla Difesa e Ibrahim Dabbashi agli Esteri. Poche ore prima il procuratore della Corte penale internazionale, Luis Moreno Ocampo, Tripoli incontrava le nuove autorità libiche dopo l'arresto del figlio del rais e suo delfino, Saif al Islam.
L'ufficio del procuratore dell'Aja ha intanto anticipato: «Moreno-Ocampo e il procuratore aggiunto signora Fatou Bensouda conduranno un delegazione che incontrerà i responsabili libici nel quadro degli sforzi di coordinamento avviati dopo l'arresto di Saif al-Islam Gheddafi e dopo l'annuncio dell'arresto di Abdallah al-Senoussi». I libici spingono per processare il figlio di Gheddafi in patria. Anche oggi hanno ribadito che Saif al Islam non sarà consegnato alla Corte penale internazionale dell'Aja (Cpi). Lo ha annunciato nella trada mattinata il ministro della Giustizia e dei Diritti umani, Mohammed al Allagui.
Domenica il Consiglio nazionale di transizione aveva annunciato un ritardo di 48 ore imposto dall'arresto di Saif al-Islam, il figlio maggiore di Muammar Gheddafi. A tale proposito al-Kib - comparso in conferenza stampa congiunta insieme all'ambasciatore statunitense presso le Nazioni Unite, Susan Rice - ha assicurato che Saif al Islam si trova "in buone mani" ed è sottoposto "a un buon trattamento, centinaia di volte migliore di quello che lui e suo padre riservavano al popolo libico". Rice da parte sua ha dichiarato che gli Stati Uniti continueranno a mantenere "una piena cooperazione " con le autorità libiche, sottolineando come le priorità del nuovo governo debbano essere l'integrazione degli ex miliziani ribelli nel nuovo esercito nazionale e la distruzione degli arsenali chimici ancora presenti nel Paese.
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