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Questo articolo è stato pubblicato il 23 novembre 2011 alle ore 21:25.

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Expo 2015, Bie soddisfatto dello stato dell'arte, dopo l'assemblea generale. Fiducia nel Governo MontiExpo 2015, Bie soddisfatto dello stato dell'arte, dopo l'assemblea generale. Fiducia nel Governo Monti

Nessuna tirata di orecchie all'Italia, anzi un'accoglienza positiva con parole di apprezzamento per i passi fatti finora.
È andata così, secondo le parole del commissario straordinario Expo 2015, Giuliano Pisapia, l'assemblea generale del Bie, la prima dopo quella del 14 giugno, quando il sindaco uscente Letizia Moratti lasciò l'incarico di commissario.
Il clima disteso è riportato da tutti i partecipanti italiani all'incontro di Parigi.

Il commissario generale, Roberto Formigoni, al Bie ha riferito che i lavori procedono secondo i tempi concordati. E ha assicurato che «tutti gli impegni finanziari presi dai governi precedenti sono confermati».
«L'Italia al Bie ha fatto un'ottima figura», racconta la presidente di Expo 2015 Spa, Diana Bracco. Che sottolinea come sia grandi multinazionali sia piccole imprese artigiane si siano mostrate interessate al progetto, anche attraverso il road show organizzato da Assolombarda che ha mobilitato finora 500 imprenditori.

Dopo quella assegnata a Telecom Italia per 43 milioni di euro, Expo Spa sta lanciando altre gare, una da 30 milioni per prodotti e servizi internet e un'altra - sempre da 30 milioni - per i sistemi integrati. «Per fine gennaio - dice l'amministrazione delegato Giuseppe Sala - potremmo trovarci con 3 partner importanti». Il 5 dicembre è convocata una riunione del cda per dare via libera alla gara (del valore di circa 300 milioni di euro) sulla piastra, la base su cui saranno costruiti tutti i padiglioni.
Venerdì prossimo si riunisce l'assemblea dei soci. All'ordine del giorno la proposta del piano di riduzione degli investimenti per 300 milioni di euro e l'approvazione del bilancio al 30 settembre 2011 (che rispetto al budget chiude con un attivo di 1,8 milioni), ma anche il bilancio 2012, ovvero la conferma da parte dei soci del versamento della loro quota. Nessun problema per Regione e Governo, mentre la Provincia di Milano aveva già segnalato difficoltà economiche. Tutti gli enti locali hanno chiesto al Governo di escludere gli investimenti per Expo dal patto di stabilità.

L'esecutivo uscente tra i suoi ultimi atti ha varato la deroga al patto di stabilità, alleggerendo parzialmente Comune e Regione per il prossimo anno. Il Bie ha più volte insistito per la revisione del limite di investimento fissato al 4% per la società di gestione per l'utilizzo dei fondi statali. Sul quale al primo meeting internazionale per Expo, poche settimane fa, l'allora ministro degli Esteri, Franco Frattini, non aveva escluso possibili modifiche. «Il Bie è molto fiducioso in questo nuovo Governo», dice il sindaco Pisapia a chi gli domanda come stiano le cose, a questo punto. Giuseppe Sala conferma: «L'umore del Bie è cambiato».
Roberto Formigoni annuncia che chiederà che si riunisca la Coem, la commissione di cui fanno parte anche i ministri coinvolti in Expo, il prima possibile. «Lasciamo che questo Governo finisca di insediarsi - dice il presidente della Regione Lombardia e commissario generale Expo 2015 - e nei prossimi giorni prenderemo contatto». Insomma sulla collaborazione con l'Esecutivo di Mario Monti (che è anche fra i promotori di Carta 2015) sembrano tutti fiduciosi.

Unica nota stonata nel clima collaborativo e soddisfatto tra soggetti istituzionali coinvolti in Expo, un dettaglio sulla governance. Nel suo discorso all'assemblea generale Roberto Formigoni dice che al commissario straordinario, Giuliano Pisapia, spetta (soltanto) il compito di vigilare sull'esecuzione delle opere (e quindi non di esercitare un'azione di indirizzo). A chi glielo fa notare, il sindaco di Milano risponde che «contano più i fatti delle parole». Come dire che (almeno ora) ogni polemica è bandita.

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