Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2011 alle ore 06:37.

My24

FRANCOFORTE. Dal nostro inviato
Il cancelliere tedesco Angela Merkel incontrerà oggi a Strasburgo il presidente francese Nicolas Sarkozy, che pensa di utilizzare la Banca centrale europea per arginare la crisi del debito sovrano dell'Eurozona, e il presidente del Consiglio italiano, Mario Monti, favorevole agli eurobond. E, stando alle dichiarazioni della vigilia, che del resto ribadiscono le sue posizioni note da tempo, dovrà dir loro che non è d'accordo né con l'uno, né con l'altro. Le pressioni perché allenti la sua opposizione, dai mercati e dagli altri leader europei, saranno fortissime.
Ieri, in un discorso al Bundestag, la signora Merkel ha ripetuto che l'Unione monetaria è basata su una banca centrale il cui obiettivo è la stabilità dei prezzi e che pensare di utilizzarla per stampare moneta è inammissibile e ha definito la proposta appena presentata dalla Commissione europea per l'emissione di eurobond «straordinariamente preoccupante e inappropriata». Su quest'ultimo punto, in particolare, il cancelliere ha detto che «il messaggio che viene da Bruxelles è che mettere in comune il debito può correggere le lacune della struttura dell'Unione monetaria e questo non funzionerà». Il suo ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, in un'intervista radiofonica è stato ancora più esplicito. «Gli eurobond - ha detto - rimuovono la pressione sui Governi dei Paesi indebitati. Se sanno che c'è una via d'uscita più comoda, non spingeranno i piani d'austerità in Parlamento e non convinceranno l'opinione pubblica che sono necessari».
La soluzione tedesca, ripetuta ieri dalla signora Merkel, è un cambiamento dei Trattati che porti all'adozione di severi piani di aggiustamenti ed eventualmente a una cessione di sovranità sul piano fiscale da parte di quei Paesi che non siano in grado di rispettare gli impegni. Solo dopo, si potrebbe pensare agli eurobond. «La signora Merkel - dice Erik Nielsen, capo economista di Unicredit - non ha chiuso la porta del tutto. La la sua però non è una risposta alla crisi, ma una proposta per il futuro a lungo termine dell'Eurozona». I problemi dell'unione monetaria però sono più pressanti. Il risultato dell'asta dei Bund di di ieri (vedi articolo a fianco) mostra che riguardano anche la Germania.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Dai nostri archivi