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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2011 alle ore 17:35.

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Il Consiglio di Presidenza del Senato, presieduto dal presidente Renato Schifani, ha deliberato all'unanimità il superamento, «a partire dalla prossima legislatura per i nuovi eletti, dell'attuale sistema degli assegni vitalizi». Lo ha reso noto un comunicato di Palazzo Madama. Non saranno toccati, in ogni caso, i diritti acquisiti. «Costituzionalmente sono diritti garantiti - spiega al Sole24ore.com Angelo Maria Cicolani, uno dei tre senatori questori di Palazzo Madama - e non era possibile toccarli». Non è stato ancora stabilito, però, quale sistema sarà applicato ai futuri senatori, che dovrà essere concertato con la Camera. «È stato dato mandato ai senatori questori - spiega Cicolani - di fare una ricerca su ciò che accade nei Paesi europei equiparabili al nostro e poi prendere una decisione a valle dello studio». L'indagine sarà svolta, spiega Cicolani, di concerto con la Camera.

Nei mesi scorsi odg sostenuti da tutti i gruppi parlamentari
Probabile che la scelta sia quella di adeguarsi al sistema vigente per tutti i cittadini, dunque il sistema contributivo, con la possibilità anche per gli onorevoli di scegliere una pensione integrativa. Nei mesi scorsi sul tema vitalizi erano stati approvati una serie di ordini del giorno, con dichiarazioni a favore da parte dei rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari.

La Camera decise il 21 luglio
Sull'abolizione dei vitalizi la Camera dei deputati aveva già effettuato una
deliberazioe nella riunione dell'ufficio di Presidenza dello scorso 21 luglio stabilendo la «definizione di una proposta di sostituzione dell'attuale sistema, a decorrere dalla prossima legislatura, con un nuovo sistema di tipo previdenziale analogo a quello previsto per la generalità dei lavoratori». Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, annunciò: «per le future legislature modifichiamo il criterio in base al quale si computa il vitalizio. Il criterio scelto sarà una tra le varie tipologie possibili nel nostro sistemaprevidenziale, in base a quel che si versa». Era stato dato mandato ai deputati-questori di mettere a punto i dettagli (se ad esempio sarà un sistema contributivo puro o altro) da far votare all'ufficio di presidenza.

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