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Questo articolo è stato pubblicato il 25 novembre 2011 alle ore 22:32.

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Giuliano Pisapia e Stefano Boeri (Fotogramma)Giuliano Pisapia e Stefano Boeri (Fotogramma)

La Regione Lombardia avrebbe sottratto al Comune di Milano buna parte dei suoi compiti nella gestione di Expo 2015, lasciando in carico all'amministrazione comunale solo la vigilanza sulla realizzazione delle opere. Stefano Boeri, assessore alla cultura di Palazzo Marino interviene a gamba tesa nelle querelle sulla governance per l'Esposizione universale. Sostiene che deve essere il Comune ad «avere la guida politica e delle procedure» e che ora «c'è un squilibrio assolutamente sbagliato tra i ruoli dei diversi soggetti».

L'assessore dice di aver sollevato il problema in giunta e assicura che continuerà a farlo, perché bisogna subito ridare ai comuni il protagonismo che meritano. «C'è in gioco - spiega - il nostro rapporto con l'elettorato milanese». In particolare Boeri pensa alla questione delle aree su cui sorgerá Expo e sottolinea che «i milanesi hanno votato al referendum chiedendo che lì rimanga un grande parco agroalimentare».

Il sindaco di Milano però non ci sta. E, con una nota, prende le distanze dal suo assessore. Le affermazioni di Boeri, scrive «sono da considerarsi evidentemente originate da problematiche personali e non politiche». Anche perché, dice Giuliano Pisapia, «la giunta non ha evidenziato alcun problema». Inoltre, «è evidente a tutti che, dopo anni di litigi e incertezze, il rilancio del progetto Expo, anche per il periodo successivo all'Esposizione, si è realizzato proprio grazie al ruolo da protagonista assunto dalla nostra città con la nuova amministrazione, come riconosciuto anche dal Bie».

A chi, qualche sera fa nel corso di una conferenza stampa, gli faceva notare che nel discorso all'assemblea generale del Bie Roberto Formigoni riconosceva al commissario straordinario (lo stesso Pisapia) soltanto il compito di vigilare sull'esecuzione delle opere, il sindaco di Milano rispondeva: «contano più i fatti delle parole». Insomma nessuna polemica. Boeri nel frattempo ha anche bocciato il Museo d'Arte Contemporanea che sorgerà al quartiere CityLife. E, pure su questo, Pisapia dice che si tratta di «valutazioni personali mai discusse in Giunta». E «non condivisibili nel merito anche con riferimento al supposto trasferimento presso l'area ex Ansaldo».

Ma a difendere Boeri (sulla questione Expo) è un alleato di Roberto Formigoni: il leghista Matteo Salvini. «Ha ragione Boeri, Formigoni non può fare tutto da solo», dice il capogruppo leghista in Consiglio comunale a Milano. Poi però l'esponente leghista si accoda al Pdl nel criticare le «liti in Giunta» a Palazzo Marino, sostenendo che «la sinistra sia sempre più nel caos e a pagarne il conto siano i sudditi milanesi».

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