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Questo articolo è stato pubblicato il 28 novembre 2011 alle ore 13:38.

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Il progetto di Roma Tiburtina: una stazione-ponte ma anche un boulevard urbano copertoIl progetto di Roma Tiburtina: una stazione-ponte ma anche un boulevard urbano coperto

Una stazione-ponte ma anche un grande boulevard urbano coperto, occasione di scambio intermodale ma anche spazio sociale e urbano. È questo il dna della nuova stazione Av Roma Tiburtina inaugurata oggi a Roma. «Quella di Roma è una stazione ferroviaria che serve 26 binari (4 dedicati all'alta velocità) – spiega Paolo Desideri, architetto, socio dello studio Abdr Architetti Associati, progettista del nuovo polo Tiburtina – ma è anche un nodo intermodale che collega le molte linee del ferro con il traffico pubblico e privato su gomma». Un'opera che avrà un forte impatto sulle dinamiche urbane, con ricadute dirette sulla valorizzazione delle aree limitrofi, infrastruttura che è costata 156 milioni ed è nata con un concorso di architettura indetto nel 2001.

Il polo realizzato a Roma non è solo un luogo per il trasporto: come le moderne stazioni delle altre capitali europee la nuova Tiburtina include infatti anche spazi direzionali, negozi e strutture ricettive, molte delle quali saranno alloggiate nella grande galleria pedonale che attraversa i binari. Il tutto in un piano di assetto di 157mila mq di superficie.

La nuova stazione collega i due quartieri Nomentano e Pietralata, storicamente separati dalla ferrovia. La Tiburtina, già in fase di cantiere, aveva vinto un premio come «edificio pubblico solare». La grande galleria è coperta ma non climatizzata, è previsto il riscaldamento a pavimento e le facciate sono state rimodulate in corso d'opera, «nel passaggio dal definitivo all'esecutivo» spiega Desideri, per dare la miglior risposta possibile in base all'orientamento del fabbricato e al movimento del sole. Risultato? «Abbiamo studiato l'andamento dinamico dell'ombra – spiega l'architetto – e l'abbiamo categorizzato in nove tipologie di insolazione, creando di conseguenza altrettanti tipi di vetri con il contributo attivo dell'azienda Glaverbel. Vetri che si caratterizzano ora per le diverse serigrafie». Per ora non c'è un impianto fotovoltaico, ma la grande superficie della copertura (360 x 60 metri) lo potrà accogliere in futuro.

Salendo le scale mobili ed entrando nel grande ponte sopraelavato dal lato Nomentano, sul fronte più a sud c'è sempre l'accesso ai binari, strutturato secondo una modalità aeroportuale, mentre sul lato nord sono stati disposti i locali commerciali allineati in una barra continua. La galleria pedonale si caratterizza per la presenza di grandi volumi sospesi, di dimensione media di 300 mq, agganciati sul soffitto e destinati a ospitare le sale vip del gruppo Fs e di Ntv ma anche altre funzioni di pregio: internet office, uffici privati, ristoranti. «La scelta di appendere i volumi – spiega lo studio Abdr – ottimizza le campate strutturali dei solai superiori, eliminando le criticità derivanti dalle vibrazioni trasmesse dal traffico ferroviario alla struttura e di valorizzare le condizioni bioclimatiche del progetto».

I volumi sospesi sono rivestiti con una pelle di grande effetto visivo, una sorta di cera, color verde lime. «Questo materiale si chiama Alicrite – spiega Desideri –, è una lastra ipersottile, laminata in Brasile ma messa in produzione per la prima volta proprio a Tiburtina. Sopra un pannello cellulare di alluminio con un primo film di qualche decimo metallico, che riflette la luce, è stata posata l'Alicrite, un materiale plastico – continua l'architetto – una sorta di vetroresina trasparente».

Altri materiali? Ben 30mila mq sono rivestiti in gres, fornito dalla Cotto d'Este, ci sono lamiere (microforate, in corten e rame). Molte parti sono state realizzate in pietra. Anche per contenere i costi, ma per garantire un buon prodotto finale «tutto il resto è stato rivestito con vernici speciali della Oikos», dice Desideri. I grandi pilastri che salgono nella galleria sembrano corten ma in realtà sono verniciati.

Nell'ambito delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia la stazione è stata intitolata a Camillo Benso Conte di Cavour e, come elemento simbolico, è stata realizzata un'installazione alta 20 metri, posizionata nell'atrio Nomentano, sulla quale sono stati incisi i discorsi di Cavour su "Roma Capitale" alla Camera dei Deputati del 25 marzo 1861 e sulle "Strade ferrate d'Italia". L'installazione, un memoriale contemporaneo, è stata disegnata dall'architetto Annalaura Spalla.

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