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Questo articolo è stato pubblicato il 28 novembre 2011 alle ore 15:03.

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Ha preso ufficialmente il via la seconda fase del processo di transizione della sicurezza in Afghanistan che porterà sotto il diretto controllo delle forze di Kabul circa la metà dei 26 milioni di abitanti del Paese alleggerendo l'impegno delle truppe alleate (Isaf), 140 mila militari il cui ritiro, lento ma progressive, è cominciato nel luglio scorso. Le province che passeranno sotto la responsabilità afghan sono Balkh, Takhar, Daikundi, Samangan, Nimroz e Kabul il cui centro urbano era stato incluso nella prima fase della transizione varata in luglio.

Tra le città coinvolte nella transizione vi sono Jalalabad (provincia di Nangarhar), Cheghcheran (Ghor), Sheberghan (Jauzjan), Faizabad (Badakhshan), Ghazni City (Ghazni), Qalai-e-Naw (Badghis) e Maidan Shahr (Maidan Wardak). Decine i distretti coinvolti in nove province su tutto il territorio nazionale.
Un processo che riguarda da vicino anche l'Ovest afghano posto sotto il comando italiano.

Quasi tutti i distretti della provincial di Herat passeranno sotto il controllo afghano come la città, "afghanizzata" nell'estate scoresa mentre alle truppe italiane resterà il controllo dei tre distretti ancora caldi: Shindand (con la valle di Zerko), Ob e Chist Sharif. Anche Cheghcheran, capoluogo della provincia di Ghor, e Qalai-e-Naw, capoluogo della provincia di Badghis, rientrano nella parte occidentale afghana sotto comando italiano e sono presidiate ora da truppe lituane e spagnole.

Per favorire la transizione è stato attivato da ormai un anno un programma finanziato dagli anglo-americani con 98 milioni di dollari per il reinserimento dei talebani che accettano di rinunciare a combattere il governo di Kabul e le truppe alleate. Un piano che prevede l'amnistia totale pertutti i crimini commessi, il diritto di possedere armi e un compenso di 100 dollari al mese, circa un terzo della retribuzione di un soldato o un poliziotto afghani ma una cifra pur sempre non indifferente in un Paese dove gran parte della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno. Finora hanno aderito al programma circa 3mila miliziani.

Resta intanto alta la tensione tra il comando alleato e il Pakistan dopo la battaglia di sabato sul confine afghano-pakistano nella quale l'intervento dei velivoli statunitensi ha ucciso in due avamposti 24 militari del Frontier Corps. La Nato ha ammesso l'errore ma fonti afghane hanno sottolineato che dalle due postazioni i militari pakistani avevano aperto il fuoco contro i soldati alleati. Islamabad nega e ha dato il via alla "rappresaglia" imponendo a Washington di abbandonare entro due settimane la base aerea di Shamshi utilizzata dai velivoli teleguidati della Cia che danno la caccia a talebani e uomini di al-Qaeda nell'area tribale pakistana e bloccando il transito dei rifornimenti diretti alle truppe alleate in Afghanistan.

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