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Questo articolo è stato pubblicato il 30 novembre 2011 alle ore 08:10.

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«Nelle conversazioni con il professor Monti siamo stati molto chiari. Non daremmo il voto in Parlamento a una patrimoniale e al cambio della legge elettorale». Lo ha affermato ieri sera l'ex premier Silvio Berlusconi, alla presentazione del libro di Angelino Alfano, segretario del Pdl, presente Roberto Maroni, a cui ha detto che sarebbe «insensato» rinunciare all'alleanza Pdl-Lega. E Maroni ha ribattuto: «Noi siamo all'opposizione, voi in maggioranza. Quindi l'alleanza è finita qua, ma non sul territorio».

Sul tema della manovra il Cavaliere ha rincarato: «La patrimoniale é contraria al nostro programma e farebbe diminuire il valore degli immobili del 12-15%. Porterebbe a un abbattimento della ricchezza nazionale visto che gli italiani sono proprietari di case, e si impoverirebbe l'Italia», ha aggiunto Berlusconi. Manterremo la libertà per leggi di iniziativa parlamentare» e porteremo avanti «la riforma del fisco, della giustizia e dell'architettura istituzionale», ha sostenuto. «Il governo tecnico di per sè è la negazione della democrazia», ha aggiunto Berlusconi sostenendo, tuttavia, che il Pdl non poteva non appoggiare l'esecutivo, ne' portare il Paese alle elezioni.

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