Linkedin apre una sede in Italia

Linkedin apre una sede in Italia. Attiva da oggi, a Milano, in zona stazione centrale. Il team per ora è composto da una decina di persone, coordinate dal responsabile Marcello Albergoni, ex manager di PricewaterhouseCoopers. Il primo social network professionale conta ormai 135milioni di iscritti al mondo. È diventato un punto di riferimento per i professionisti che cercano nuove opportunità di lavoro oppure semplicemente l'occasione di allargare la propria sfera di contatti, partecipando ai gruppi e alle discussioni.

L'azienda ha fatto molto parlare di sé pochi mesi fa, con la quotazione a Wall Street. La scelta di aprire in Italia è strategica. "I primi uffici europei sono stati quelli di Londra, due anni fa. Oggi in Inghilterra abbiamo oltre 120 dipendenti, 200 a Dublino" spiega Ariel Eckstein, responsabile di LinkedIn per l'area Emea. Negli ultimi mesi ha aperto uffici a Monaco, Stoccolma, Amsterdam. "L'Italia per noi ha molto valore perché, dopo la Turchia, registra il maggior tasso di crescita nelle iscrizioni - continua - oggi i membri sono 2 milioni, un anno fa erano meno della metà. Poi è una grande economia e vogliamo allargare la rete di partner". Il modello di business del social network prevede infatti una stretta collaborazione con gli uffici del personale delle aziende, oppure con le agenzie di collocamento.

Linkedin vende loro servizi e software mirati. I clienti al mondo oggi sono circa 5mila, una quarantina in Italia. Poi c'è il marketing e la pubblicità: "anche in tempi di crisi, la pubblicità online cresce. In Italia ci sono opportunità anche sotto questo punto di vista" aggiunge Eckstein. Ci sono poi i profili premium, che però vengono utilizzati da una minoranza di utenti. L'espansione di un network professionale in tempi di grave crisi economica può sembrare una contraddizione, ma in realtà, per alcuni aspetti, è un segno della crisi: "Le aziende non vogliono sbagliare, cercano i migliori" conclude. Il team è composto da dieci persone, ma è previsto che possa ampliarsi di diverse unità, come successo in altri Paesi.

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