Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 01 dicembre 2011 alle ore 08:38.

My24

ROMA. Accelerare. L'input che arriva dal premier Mario Monti, dopo gli incontri avuti a Bruxelles, significa anche mettere nero su bianco le prime idee per la crescita. Liberalizzazioni, con una nuova "lenzuolata", aiuti alle imprese sotto forma di sostegno alla capitalizzazione (Ace), mirando nel contempo a riorganizzare tutto il capitolo degli incentivi, con particolare riguardo alla ricerca e innovazione, proroga quinquennale del bonus del 55% sull'efficienza energetica. Sono le ultime novità che arrivano sul fronte sviluppo che come previsto dovrebbe contare anche su un corposo capitolo per il rilancio delle infrastrutture. Corrado Passera, neo ministro allo Sviluppo economico e alle Infrastrutture, si è lanciato ventre a terra con i nuovi componenti del suo staff per predisporre le prime idee, accelerando i tempi e decidendo dunque di incontrare i rappresentanti di banche e imprese al ministero già ieri sera. Un summit per ascoltare le loro proposte e priorità ma anche esporre alcune idee del governo disposto ad aiutare le imprese sul fronte del credito e della crescita sui mercati esteri.

Del resto, in questa primissima fase del governo tecnico guidato da Monti, Passera ha già dimostrato di poter rivestire un ruolo cruciale, che va anche oltre le tradizionali definizioni ministeriali e assurge a coordinamento della crescita. È in questa veste che il neo ministro, la scorsa settimana, ha incontrato il commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn, dopo il vertice che quest'ultimo aveva avuto con Monti. In quella sede Passera avrà avuto sicuramente modo di rassicurare il commissario sulla volontà dell'Italia di dare risposte ad alcune priorità segnalate da Bruxelles: nuovi interventi sui servizi pubblici locali, completamento delle liberalizzazioni in alcuni servizi a rete, in primis le poste ma anche i trasporti, applicazione più stringente della direttiva servizi.

Ecco che si preannunciano subito misure per aprire i mercati. I tecnici dello Sviluppo hanno rispolverato parte delle misure della legge sulla concorrenza che era stata preparata addirittura ai tempi del ministro Scajola, ma non ha avuto poi alcun esito. Si aggiungeranno ovviamente idee, anche tra quelle suggerite da Antonio Catricalà, oggi sottosegretario alla presidenza del Consiglio, quando era a capo dell'Antitrust. Ecco rispuntare l'ipotesi farmacie, per le quali si potrebbero tornare a valutare la revisione della pianta organica e interventi per liberalizzare i farmaci di fascia C. Nulla è ancora deciso ma va considerato che un impegno preciso, anche se limitatamente alle farmacie comunali, il governo Monti lo ha ereditato dall'esecutivo Berlusconi che nella lettera di impegni a Bruxelles ha fatto esplicito riferimento al rafforzamento dei presidi a tutela della concorrenza con l'introduzione di sistemi di garanzia per la qualità dei servizi. Possibili poi interventi anche sugli orari dei negozi, andando oltre le sperimentazioni legate alle località turistiche, e una norma – anch'essa sollecitata in passato da Catricalà – con possibilità di sollevare questioni di illegittimità costituzionale per leggi che violino la concorrenza e la possibilità di impugnare davanti al Tar atti della pubblica amministrazione. In agenda anche le poste, con la possibilità di trasferire i poteri di regolazione dall'agenzia costituita (ma ancora inoperativa) presso lo Sviluppo economico all'Authority per le comunicazioni.

Alte le possibilità che arrivi il via libera alla proroga della detrazione del 55% sugli interventi edilizi per il risparmio energetico. Si andrebbe verso un nuovo intervento quinquennale, anche se nel corso del question time alla Camera Piero Giarda, ministro per i rapporti con il Parlamento, sottolinea che ci sono ancora aspetti da valutare perché si tratta di «interventi costosi per la perdita di gettito».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi