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Questo articolo è stato pubblicato il 01 dicembre 2011 alle ore 18:00.

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Gary Speed (AFP)Gary Speed (AFP)

«I calciatori professionisti sono esseri umani, non macchine». E come tali, aggiungiamo noi, possono incappare in momenti bui che possono portare a fare scelte definitive e tragiche. Clarke Carlisle, ex difensore del Preston e attuale presidente dell'Assocalciatori inglese (Pfa), spiega così le ragioni che hanno spinto il sindacato dei giocatori d'oltre Manica a mettere mano al portafogli per produrre e distribuire ai tesserati di oggi e di ieri un manuale illustrato di 36 pagine per aiutare chi soffre di problemi legati all'ansia o alla depressione.

L'idea nasce come risposta al suicidio del ct gallese Gary Speed, l'ennesimo gesto estremo e disperato di un uomo di sport che ha scelto di togliersi la vita perché soffocato da problemi che non riusciva a superare. E anche se non è chiaro se Speed soffrisse davvero di depressione, è evidente che il fenomeno sia in costante aumento, lo dicono i numeri e le cronache sportive e non dei giornali di tutto il mondo, che riportano casi molto diversi tra loro eppure simili nella conclusione.

«Se non altro spero che questa tragedia possa incoraggiare le persone che ne hanno bisogno a chiedere aiuto. Voglio far sapere loro che esiste un sistema di supporto per capire le loro preoccupazioni e affrontarle». A parlare è il chief executive della Pfa, Gordon Taylor, il primo responsabile del progetto. Non è questione di denaro, o almeno non solo. Stanno male anche i calciatori che non hanno problemi di quattrini, perché il quotidiano offre numerosi spunti per cadere nella disperazione e i soldi spesso fanno la differenza soltanto quando non ci sono.

Il manuale, che è stato realizzato in collaborazione con il noto vignettista francese Paul Trevillion, riporta studi sui casi di cinque calciatori inglesi più o meno popolari che hanno avuto guai con la propria esistenza. Si parla anche di Paul Gascoigne, che da anni cerca di annullarsi con un mix di alcool e altre sostanze. E pure di Clarke Carlisle, proprio lui, il numero uno della Pfa, che in passato fu costretto ad affidarsi alle cure di una clinica per uscire da una profonda crisi esistenziale che l'aveva accompagnato sulla strada dell'alcolismo.

Secondo la stampa inglese, Carlisle avrebbe scritto un messaggio ai suoi ex colleghi per ricordare loro la storia del portiere nel giro della Nazionale tedesca Robert Enke, che si tolse la vita nel novembre di due anni fa. Aveva perso una figlia per malattia e non riusciva a darsi pace. Enke era seguito da uno staff di professionisti che hanno fatto il possibile per salvarlo. Ma evidentemente era troppo tardi. Lui voleva farla finita.
Intanto, nel prossimo weekend di Premier League, il calcio inglese darà la possibilità ai tifosi di ricordare con un lungo applauso al 42enne Gary Speed. «Verrà ricordato come uno dei giocatori simboli del nostro campionato», fa sapere un comunicato della Lega calcio inglese. Si chiude un pezzo di storia del calcio made in Uk, si cerca di aprirne un altro, magari più fortunato.

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