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Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2011 alle ore 11:21.

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La felicità non si misura. Così, se si mettono a confronto i dati statistici raccolti per l'indagine sulla Qualità della vita e l'indice di "felicità" ricavato dal sondaggio di IPR Marketing, i risultati possono variare anche di molto. Palermo è solo 102ª, ma nessuno più dei palermitani ha risposto "sì" a questa domanda: «Personalmente, lei è felice?». La classifica mette al primo posto la provincia siciliana, con un 20% di intervistati "felici", seguita da Massa Carrara, Lodi e Crotone. Queste aree non figurano tra le prime 20 per Qualità della vita, né vengono indicate come province ideali dove si vorrebbe abitare (esclusa la propria).

E dire che Palermo riceve voti scadenti dai residenti anche per quanto riguarda le percezioni in tema di inflazione, di disoccupazione, di servizi e ambiente, di criminalità e di tempo libero. Un po' meglio è andato il "sentiment" per quanto riguarda il trend della vivibilità, ma questo da solo non basterebbe certo a spiegare una contentezza diffusa. Non resta che prenderne atto ancora una volta: la felicità ha i suoi parametri insondabili, gli stessi che collocano agli ultimi tre posti in questa graduatoria – oltre a Trapani – Udine e Piacenza, che risultano rispettivamente 18ª e 16ª per Qualità della vita.

Chiamati a esprimersi sulla provincia ideale in cui vivere, gli italiani sembrano bilanciare il fascino di alcuni territori con le possibilità che essi offrono in termini economici e lavorativi. Così primeggia il terzetto Firenze-Roma-Milano, con Trento, Bologna, Bolzano e Siena a ruota. Nel lotto di queste "magnifiche sette", l'area della capitale è l'unica a non ottenere un posto fra le prime 20 nella Qualità della vita. Sul fronte delle sensazioni, poi, i romani sono decisamente severi con la loro provincia, salvo occupare il 15° gradino tra i cittadini più felici.

Prendendo in considerazione i risultati di tre classifiche (Qualità della vita, provincia ideale, indice di felicità), si trovano 45 territori che ottengono almeno un piazzamento tra le prime venti. Ma solamente tre ci sono sempre: si tratta di Aosta, Bolzano e Trento, che confermano in questo modo la sostanziale superiorità delle aree alpine, dove si riesce a far coincidere rilevazioni statistiche, appeal verso l'esterno e soddisfazione a livello personale. Trento, in particolare, non scende mai sotto il sesto posto.

A centrare invece un bis di piazzamenti sono altre nove zone. Infatti, l'accoppiata Qualità della vita-provincia ideale riesce a Bologna (che invece si deve accontentare di un mediocre 57° posto in fatto di felicità), Firenze, Milano, Parma, Rimini e Siena, mentre Roma e Verona sono avanti sul fronte della provincia ideale e della felicità, e Reggio Emilia mette insieme felicità e Qualità della vita.

L'ultimo sondaggio di IPR Marketing riguarda la città ideale nella quale vivere al di fuori dell'Italia, e qui le cose non cambiano granché. Le prime cinque sono le stesse del 2010, e Londra – ormai quasi alla vigilia del grande appuntamento delle Olimpiadi estive – si conferma in testa alla classifica. La seguono Berlino, New York (che resta l'unica extraeuropea) e il duo composto da Parigi e Barcellona, appaiate al quarto posto.

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