Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2011 alle ore 08:11.

My24


ROMA
«Sui temi della crescita e dell'austerità la nostra raccomandazione è di stare attenti a che non paghino sempre gli stessi». A dirlo è il segretario del Pdl, Angelino Alfano al termine dell'incontro di ieri a Palazzo Chigi con il premier Mario Monti. Il segretario politico del Pdl, accompagnato dai capigruppo Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, ha sottolineato, al termine dell'incontro durato due ore e mezza, di aver appreso le linee guida degli interventi che Monti presenterà e di come si tratti di «misure che, sebbene severe oggi, servono per non far stare peggio l'Italia domani».
Insomma una manovra «indispensabile» per evitare il peggio. C'è «consapevolezza piena della crisi, del fatto che è mondiale e che l'Italia non può sottrarsi al compito di agevolare l'uscita dalla crisi dell'intera Europa». Dai microfoni di La7, poi, ha detto che «il decreto non è un Vangelo, magari potrà essere cambiato in Parlamento, ma il nostro scopo non è certo quello di stravolgerlo: per noi l'importante è l'equità, cioè che non ci siano squilibri tra le varie potenzialità contributive».
Ha aperto all'ipotesi di un intervento sulle pensioni di anzianità – innalzamento della soglia a 43 anni –, ma solo se si tratta di una misura che rientra in una riforma strutturale: «se c'è un contesto equilibrato si può ragionare, se invece si tratta di un provvedimento spot che penalizza una fascia di pensionandi allora per noi è no». Per Alfano si andrà verso un regime contributivo, ma ha ribadito che «le pensioni non possono essere utilizzate per fare cassa».
Ha anche stoppato l'ipotesi di ritoccare l'aliquota Irpef di chi ha un reddito di 55mila euro: «non è una soglia di ricchezza ma di quelli che sono già tartassati. Se ci fosse, avremo grandi problemi a votarla». Proprio sull'Irpef c'è stato un pressing del Pdl per evitare che almeno la fascia di reddito dai 55 ai 75 mila euro venga colpita da un aumento dell'aliquota. «Credo che l'aumento delle aliquote Irpef sia oggettivamente una strada sbagliata», ha sottolineato il vice presidente della Camera, il pidiellino Maurizio Lupi, in merito alle indiscrezioni sui contenuti della manovra.
Riguardo all'«aumento della tassazione sul reddito delle persone fisiche», ha affermato il coordinatore nazionale del Pdl, Ignazio La Russa, «è una misura di cui non si è mai parlato e ne discuteremo con responsabilità», sottolineando subito dopo che «far vivere questo governo non vuol dire accettare tutte le misure».
L'ex sottosegretario Daniela Santanchè ha ribadito la sua contrarietà all'introduzione dell'Ici. «Mi auguro che in commissione se ne possa discutere» e che «il Pdl su alcune questioni almeno si astenga».
«Sì a sacrifici purché le risorse vengano impiegate per il rilancio delle Pmi e a vantaggio della ricerca», ha dichiarato il senatore del Pdl, Cesare Cursi, presidente della commissione Industria di Palazzo Madama. Intanto il deputato del Pdl, Guido Crosetto, lancia l'allarme. «Che il Paese dovrà tirare la cinghia è una cosa chiara a tutti, quello che non è ben chiaro ancora è il modo con il quale il governo vuole intervenire sui due nodi veri: lo sviluppo e la necessità di prosciugare le fonti della spesa. Senza una riforma quantitativa e qualitativa delle voci che creano il debito, l'emorragia non si fermerà».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL NODO IRPEF
Soglia delle pensioni di anzianità a 43 anni
Apertura condizionata sulle pensioni di anzianità. Per Alfano è possibile parlare di soglia delle pensioni di anzianità «a 43 anni solo se ciò avviene in un contesto equilibrato»
Irpef: non alzare l'aliquota per i redditi di 55mila euro
La soglia Irpef di 55 mila euro «non è una soglia di ricchezza, ma di quelli che sono già tartassati. Se ci fosse, avremo grandi problemi a votarla»

Shopping24

Dai nostri archivi