Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2011 alle ore 11:34.

Socrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira (Ap)Socrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira (Ap)

Socrates è morto. L'ex stella del calcio brasiliano si è spento nella notte a 57 anni a causa di un'infezione intestinale. Lo ha reso noto l'ospedale Albert Einstein di San Paolo dove l'ex giocatore era ricoverato da giovedì scorso.

È morto a San Paolo all'età di 57 anni, l'ex capitano del Brasile negli anni Ottanta che militò anche nella Fiorentina. Ricoverato sabato in terapia intensiva per un'infezione intestinale, si è spento nelle prime ore della mattina. Socrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira, ex centrocampista viola era già stato ricoverato lo scorso agosto per un'emorragia intestinale dovuta all'eccessivo consumo di alcol, sfociata in disturbi all'apparato digerente e in una cirrosi epatica.

Nato a Belèm, il 19 febbraio 1954, Socrates era anche chiamato il «dottore», visto che si laureò in medicina senza però mai esercitare la professione di medico. Centrocampista brasiliano dall'aspetto longilineo e propenso alla manovra era anche un ottimo realizzatore. Socrates ha iniziato la sua carriera sportiva nel Botafogo di Ribeirao Preto nel 1974.

Dal 1978 al 1984 ha poi militato nel Corinthians, di cui fu anche capitano. In questa veste si rese protagonista di un curioso caso di autogestione dei calciatori, noto come «democrazia corinthiana»: i giocatori rifiutarono l'autoritá dell'allenatore e preferirono, per ben tre anni, allenarsi da soli. Nel 1984-85 è arrivato in Italia alla Fiorentina con 25 presenze e 6 reti, anche se non riuscì ad entrare negli schemi della squadra viola e dopo una sola stagione ritornò in Brasile, prima al Flamengo e poi al Santos, dove chiuse la carriera nel 1988. Nel 2004 tuttavia tornò in campo con il Garforth Town, squadra dilettantistica inglese, di cui fu anche allenatore.

Grande protagonista in nazionale con il Brasile negli anni Ottanta con il quale incantò ma non riuscì a vincere il Mondiale. Fu capitano dei verdeoro nel 1982 e vicecapitano nel 1986, ma rispettivamente l'Italia di Enzo Bearzot e poi la Francia di Michel Platini gli impedirono di realizzare il sogno mondiale. Grazie ad un tiro tra palo e portiere nei confronti di Dino Zoff, fu l'autore del primo momentaneo pareggio verdeoro al 12° minuto della cruciale partita contro l'Italia del Sarriá di Barcellona per l'ingresso in semifinale.

Nella Coppa America: arrivò al massimo terzo nel 1979 e secondo nel 1983, anno in cui perse in finale (disputata in due match andata e ritorno) con l'Uruguay 2-0 ed 1-1.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi