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Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2011 alle ore 11:17.

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Anche quest'anno, nell'ambito dell'indagine del Sole 24 ore sulla Qualità della vita, a ogni capoluogo di provincia è stato associato un indice in grado di esprimere in maniera accettabile il livello di benessere climatico ricorrendo al solo regime termico. Ciò è stato ottenuto calcolando - nell'arco di 12 mesi, da ottobre 2010 a settembre 2011 - la differenza tra la temperatura media del mese più caldo e quella del mese più freddo.

Tale approccio, pur se semplificativo, è stato scelto poiché quanto minore tale indice risulta, tanto più probabili sono le condizioni di benessere nell'arco dell'anno. Questo si verifica soprattutto quando il mese più caldo è relativamente fresco e meno soffocante, mentre quello più freddo risulta più mite della norma. Fenomeni in genere più comuni nelle zone costiere, favorite dall'azione termoregolatrice del mare, che funziona come un grosso termostato, ma presenti anche lungo le rive dei laghi più estesi, come i grandi laghi alpini.

Negli anni scorsi è accaduto spesso che al vertice della graduatoria ci fosse la provincia di Imperia, rappresentativa delle peculiarità di un'ampia zona per due principali motivi: da un lato l'azione mitigatrice del mare, efficace d'estate, dall'altro la protezione dell'area ligure nei confronti del freddo invernale da parte delle Alpi e degli Appennini, che costituiscono vere e proprie barriere nei confronti delle masse d'aria provenienti dai quadranti settentrionali. Stavolta, invece, i risultati migliori sono stati ottenuti per le regioni marittime meridionali, con Reggio Calabria in testa seguita da Salerno.

Le zone settentrionali di pianura si sono rivelate anche quest'anno come le meno favorevoli da un punto di vista climatico, con il massimo valore dell'indice, pari a 25, raggiunto da Brescia, seguita da un buon numero di località padane che hanno fatto registrare valori compresi tra 24 e 25.

Temperature particolarmente alte si sono verificate al Nord nel mese di aprile, mentre sempre al Nord, ma anche al Centro, il caldo estivo si è fatto sentire soltanto in agosto. Il mese di luglio, infatti, esclusi il Meridione e le isole maggiori, è stato un mese più freddo della norma, accompagnato da forte attività temporalesca e da episodi di abbondante precipitazione. Per quanto riguarda le piogge, al di fuori del periodo di "osservazione" dell'indagine, si sono verificati nel novembre scorso gravi episodi alluvionali, accompagnati da vittime oltre che da rilevanti danni all'ambiente, che si è spesso dimostrato molto vulnerabile a causa di mancata manutenzione. Va purtroppo notato che anche a livello di prevenzione poco è stato fatto negli anni, nonostante gli episodi storici delle maggiori alluvioni si siano verificati proprio in periodo autunnale. Basti pensare alle alluvioni del Polesine del 1951 ed a quella di Firenze del 1966, iniziate entrambe in novembre.

*Direttore dell'Osservatorio meteorologico di Milano-Duomo

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