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Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2011 alle ore 16:27.
L'ultima modifica è del 05 dicembre 2011 alle ore 15:27.

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PARIGI - Accordo raggiunto tra Germania e Francia sulla riforma dei Trattati europei. I dettagli della proposta franco-tedesca saranno elencati in una lettera che verrà consegnata mercoledì al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, ma oggi, al termine di una lunga colazione di lavoro all'Eliseo, la cancelliera Angela Merkel e il presidente Nicolas Sarkozy hanno illustrato le grandi linee dell'intesa:

1) Ci saranno sanzioni automatiche in caso di superamento della soglia del 3% di deficit sul Pil. Potranno essere bloccate solo da una maggioranza qualificata (il contrario cioè di quanto avviene oggi)

2) I 17 Paesi dell'eurozona inseriranno in Costituzione una "regola d'oro" vincolante finalizzata al pareggio di bilancio. La Corte di giustizia europea non potrà pronunciarsi sui budget bensì sulla conformità delle singole "regole d'oro" nazionali rispetto ai vincoli del Trattato.

3) I creditori privati non verranno mai più danneggiati dalle difficoltà di un Paese membro. Il caso della Grecia resterà unico. A proposito di Atene Sarkozy ha anche aggiunto: «La Grecia è un caso particolare, non possiamo paragonare una grande economia come quella italiana, o quella spagnola, a quanto è successo in Grecia».

4) Il Meccanismo europeo di stabilità (Esm) che dovrebbe sostituire il Fondo (Efsf) verrà anticipato di un anno, da metà 2013 a metà 2012. Potrà decidere a maggioranza qualificata dell'85% (in modo da dare a Germania e Francia il potere di veto).

5) Fino alla fine della crisi ci sarà un vertice al mese dei capi di Stato e di Governo per decidere misure a sostegno della crescita.

Sulla Bce i due leader si sono astenuti da ogni commento, come da impegno preso all'incontro di Strasburgo. Anche se ovviamente sperano (almeno la Francia) in un segnale di Mario Draghi giovedì sulla scorta del segnale politico sull'impegno al risanamento dei conti pubblici. Chiusura totale sugli eurobond. Se ne riparlerà se e quando sarà effettivamente in vigore l'unione fiscale europea.

Merkel e Sarkozy hanno ribadito la loro preferenza per un'intesa a 27, ma anche la determinazione ad andare avanti su questa strada, «se necessario con un accordo a 17». La decisione verrà presa venerdì a seconda delle risposte che verranno fornite dai 10 Paesi dell'Unione non membri dell'eurozona.

Quanto infine ai tempi, Parigi e Berlino ritengono che il nuovo Trattato debba essere pronto entro marzo. Ogni Paese procederà quindi alla ratifica secondo le modalità previste dalle legislazioni nazionali.

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