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Questo articolo è stato pubblicato il 06 dicembre 2011 alle ore 16:44.

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La disperazione sociale può alimentare l'eversione. Sul fronte dell'ordine pubblico, ha affermato il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, esponendo in Commissione Affari costituzionali al Senato le linee programmatiche del ministero, «non v'è dubbio che la difficile congiuntura che stiamo vivendo imponga un atteggiamento vigile e una grande attenzione alla prevenzione, nella precisa consapevolezza che le cause di disperazione sociale e di marginalità possono prestarsi a strumentali forme di sovversivismo o, peggio, alimentare mai del tutto sopite tentazioni eversive».

Cambio di passo nella lotta alle mafie
Nonostante l'agenzia per i beni confiscati alla mafia, il codice antimafia e la tracciabilità dei flussi finanziari, tutti provvedimenti che insieme rappresentano «un decisivo cambiamento di passo nella lotta alle mafie», il «contrasto alle organizzazioni criminali di stampo mafioso resta comunque una grande questione nazionale.

Immigrazione: la solidarietà è un principio supremo
Su immigrazione, accoglienza, asilo e cittadinanza «sarà necessario coniugare fermezza e serenità di giudizio, contemperando le esigenze umanitarie con quelle di repressione dello sfruttamento e di contrasto alle filiere criminali che organizzano e gestiscono il traffico dei migranti». Il ministro dell'Interno ha sottolineato come la solidarietà sia un principio supremo. In materia di immigrazione, ha detto Cancellieri, «il mio impegno sarà diretto a utilizzare al meglio il fondo europeo per l'integrazione, per consentire ai cittadini stranieri di integrarsi più facilmente all'interno del paese». Si tratta di «una grande sfida», di cui l'Italia «saprà farsi carico di questo compito fondamentale per ogni nazione avanzata senza lasciarsi scoraggiare dalle comprensibili difficoltà e paure, confortata dalle nostre tradizioni di civiltà e di accoglienza e guidata in questo dai supremi principi di solidarietà espressi dalla carta costituzionale».

Il riequilibrio delle Forze di Polizia non è un tabù
La rimodulazione della spesa nel comparto sicurezza richiederà «coraggiosi interventi in materia di coordinamento delle attività delle forze dell'ordine» che non possono più essere considerati dei "tabù". Una «questione delicata che si ripropone ora per l'esigenza di razionalizzare le risorse e che non può prescindere da un serio piano di riequilibrio sul territorio per evitare duplicazioni e sovraposizioni e conseguire i risparmi attesi sia nel 2012 che nel 2013. Non un tabù, dunque, ma «l'occasione per conseguire riduzioni strutturali di spesa e una maggiore efficienza del complessivo sistema della sicurezza».

Lotta agli sprechi
Anna Maria Cancellieri ha detto che coniugherà «equilibrio e rigore, innanzitutto per ciò che riguarda gli obiettivi di razionalizzazione della spesa e di lotta agli sprechi che si connettono all'azione di risanamento finanziario e di superamento della crisi». Cancellieri ha sottolineato come la manovra chieda a ciascun ministero disponibilità ai sacrifici: «Io non esiterò in questa direzione e porrò la massima attenzione alle riforme per la rimodulazione del programma di spesa del mio ministero». Il ministro dell'Interno ha parlato di una politica di «equilibrio e rigore», assicurando il suo impegno nella «lotta agli sprechi» e per il «superamento della crisi».

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