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Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2011 alle ore 09:30.

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MILANO. «Chi più ha, più deve», aveva promesso il neo-premier Mario Monti. Vivere al tempo della crisi e del decreto salva-Italia costerà effettivamente di più. Quasi a tutti. Perchè la manovra avrà un impatto immediato tanto sulle abitudini quanto sul portafoglio degli italiani.

A parte i cambiamenti in arrivo per pensionati e proprietari di casa (di cui riferiamo nelle pagine precedenti), ci si dovrà adattare, ad esempio, a saldare gli acquisti sempre più spesso con carte di credito e bancomat, e soprattutto si dovrà fare i conti con aumenti, più o meno consistenti, dei prezzi di numerosi beni e servizi.

A partire da benzina e diesel. Da oggi – il decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201 è stato pubblicato ieri nel Supplemento n. 251 alla «Gazzetta Ufficiale» n. 284 – il costo del carburante sale, in quanto l'accisa sulla benzina aumenta a 704,20 euro per mille litri, quella sul gasolio a 593,20 euro, quella sul Gpl a 267,77 euro per mille chilogrammi (pari a 147,27 euro per mille litri) e quella sul metano auto a 0,00331 euro per metro cubo. Considerando anche l'effetto moltiplicatore dell'Iva, l'impatto sui prezzi al consumo potrebbe essere di quasi 10 centesimi per la verde e di 13,6 centesimi per il gasolio. Dal 1° gennaio 2013 poi ci sarà un ulteriore balzello su benzina e gasolio di 0,5 euro per mille litri.

Dovrebbe, invece, riguardare un cerchio più limitato di persone l'extra-prelievo, con rincari anche a doppia cifra, sulle auto di lusso (per un gettito 2012 di 4,8 miliardi), sulle barche (dal 1° maggio 2012 le imbarcazioni con scafo superiore ai 10 metri pagheranno una tassa di stazionamento giornaliera o per frazione di giorno commisurata alla lunghezza, con importi che vanno dai 5 euro per le barche dai 10,1 ai 12 metri ai 703 euro giornalieri per quelle oltre i 64 metri), sugli aerei (si pagherà 1,50 euro a Kg a partire dai mezzi con peso massimo al decollo fino a mille chili) e sugli elicotteri.

A chi ha investito toccherà versare la tobin-tax tricolore. La manovra, infatti, introduce un'imposta proporzionale pari allo 0,1% per il 2012 e allo 0,15% dal 2013 (con importo minimo di 34,2 euro e uno massimo di 1.200) sui prodotti finanziari, ampliando la base imponibile a quelli non soggetti all'obbligo di deposito. Nel 2010, stima la Banca d'Italia, i patrimoni detenuti all'interno dei conti deposito e degli strumenti finanziari non soggetti a obbligo di deposito ammontavano a circa 1.900 miliardi di euro. Le nuove tariffe valgono un gettito di circa 2 miliardi per il primo anno e di 3 miliardi dal 2013.

Dovranno certamente mutare le abitudini di pagamento degli italiani ancora troppo affezionati all'uso del contante. In particolare, il decreto legge 201 riduce il limite per la tracciabilità dei pagamenti da 2.500 e 1.000 euro, con l'obiettivo di rafforzare i meccanismi anti-riciclaggio e di contrasto dell'evasione fiscale. Contestualmente, si prevede che d'ora in avanti i pagamenti delle pubbliche amministrazioni centrali e locali avverranno, in via ordinaria, attraverso canali tracciabili (preferibilmente bonifici bancari e postali). Anche stipendi, pensioni e compensi corrisposti dalla Pa di importo superiore a 500 euro saranno erogati con strumenti diversi dal contante.

L'Isee (Indicatore della situazione economica equivalente), dal 2013, poi, diventerà l'unica porta d'accesso ad agevolazioni fiscali e benefici assistenziali. Entro maggio 2012 il Governo fisserà nuove soglie per l'accesso al sostegno pubblico che tengano conto dell'effettiva ricchezza patrimoniale della famiglia.

Sempre dal 2013 si dovrà fare i conti con il nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi che prenderà il posto della vecchia Tarsu. Il tributo-tariffa dovrà essere pagato da chiunque possieda immobili suscettibili di produrre rifiuti urbani e dovrà coprire il costo del servizio integralmente.
Infine, la manovra decreta l'addio alla lira. Banconote e monete del vecchio conio tuttora in circolazione non hanno più valore dalla mezzanotte.

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