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Questo articolo è stato pubblicato il 09 dicembre 2011 alle ore 12:51.

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Il Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino (LaPresse)Il Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino (LaPresse)

Il ricorso «prevalente a manovre che impiegano lo strumento fiscale» rischia di determinare «una spirale negativa». Lo afferma il presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, nel corso dell'audizione nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. La manovra varata dal Governo avrà «un forte impatto sociale, ancorchè necessitata dagli impegni richiesti dall'Unione Europea». Lo ha detto il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, davanti alle commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato.

A rischio il gettito dell'1,5% sui capitali "scudati"
La Corte dei Conti ha espresso «non poche perplessità» sul fatto che si riesca a «conseguire il gettito atteso» dalla nuova tassa (l'1,5%) imposta ai capitali "scudati". La regolarizzazione è avvenuta, infatti, attraverso società di comodo che dopo la dismissione delle attività «hanno avuto tutto il tempo di scomparire senza lasciare traccia». Il rischio, per Giampaolino è che «a restare nella rete l'imposta straordinaria dell'1,5% sulle attività "scudate" siano prevalentemente i soggetti persone fisiche e in particolare quelle che, soprattutto nel 2001, hanno approfittato dello scudo per sanare, in modo apparso allora semplice e poco costoso anche violazioni di carattere formale, o comunque minori, attinenti alla disponibilità all'estero di conti correnti di scarsa entità».

L'aumento di aliquote Iva e carburanti si trasmette sui prezzi al comsumo
L'aumento delle aliquote Iva e delle accise sui carburanti si trasmetterà, pur in un contesto di stagnazione della domanda, sulla dinamica dei prezzi al consumo, con un effetto di maggiore inflazione che, prudenzialmente, può essere stimato di almeno un punto percentuale». Per Giampaolino, quindi, la nuova stima del Governo, che fissa il tasso al 2% medio, é «sottostimata».

Spesa pensioni/Pil sopra il target
Il contenimento delle dinamiche assolute di spesa previdenziale «non é sufficiente a ripristinare i livelli programmatici in quota di Pil, assunti a inizio legislatura». Per la Corte dei Conti «le uscite previdenziali rimarrebbero costantemente al di sopra del 15% del Pil, valore distante da un obiettivo originariamente fissato intorno al 14,3 per cento». Il presidente Giampaolino ha osservato come «il sentiero di piena sostenibilità non possa prescindere dalla riattivazione di saggi di sviluppo in linea con la media europea», perché il protrarsi della stagnazione "vanifica" le correzioni di volta in volta apportati.

Interventi sbilanciati dal lato delle entrate
Gli interventi contenuti nella manovra «continuano e essere sbilanciati dal lato delle entrate», ma la composizione della manovra «presenta evidenti novitá, che vanno nel senso auspicato dalla Corte dei conti», ha detto il presidente della magistratura contabile. Le maggiori entrate, sottolinea il presidente, «sono in larghissima parte strutturali», mentre le minori spese «sono quasi interamente spese correnti» e tra le maggiori spese, quelle in conto capitale «hanno un peso significativo». La strutturalitá delle maggiori entrate, aggiunge Giampaolino, «è ulteriormente rafforzata dal fatto che alle nuove misure di contrasto all'evasione non sono associate previsione di maggior gettito contabilizzate ai fini della manovra».

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