Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 10 dicembre 2011 alle ore 08:12.

My24


BRUXELLES. Dal nostro inviato
Il firewall dell'Europa per prevenire i contagi, quella «massa di fuoco» abbinata al «potere di fuoco» dal presidente Mario Monti, è un muro di protezione per la stabilità dell'euro che è stato cementato e rafforzato negli ultimi giorni da Europa e Bce, nella speranza che i mercati lo considerino un valido sostituto al quantitative easing usato da Fed e Bank of England. Alla lista già lunga degli strumenti già operativi per contrastare la crisi di fiducia sui titoli di Stato dell'Eurozona si è aggiunto infine l'Fmi con una dotazione supplementare da 200 miliardi di euro che andrà a sommarsi ai 440 miliardi di capacità di finanziamento dell'Efsf e ai successivi 500 miliardi del meccanismo permanente Esm. La cifra magica dei 1.000 miliardi però non è apparsa nelle dichiarazioni conclusive dei capi di Stato e di Governo che si fermano a 500 miliardi congiunti tra Efsf e Esm: intanto la Cina ha annunciato lo stanziamento di nuovi fondi fino a 300 miliardi di dollari dedicati agli investimenti in Europa e Usa.
Efsf. L'Europa si è impegnata ad attivare «rapidamente» il potenziamento del fondo europeo di stabilità finanziaria Efsf. L'effetto-leva (da 440 fino a 600 miliardi potenziali) mediante due opzioni approvate dall'Eurogruppo a novembre: l'erogazione di certificati per la protezione parziale del rischio di insolvenza (un paracadute sul tetto delle prime perdite tra il 20% e il 30% che potrà essere agganciato ai titoli emessi in asta e poi rivenduto e negoziato separatamente ma esercitato solo con i bond) e i Cif (Co-investment funds). Queste garanzie dovrebbero iniziare a circolare da gennaio: l'Efsf sta ultimando il sondaggio con gli operatori per definirne i termini. Intanto il fondo dal prossimo lunedì inizierà a collocare T-bill per la raccolta a breve termine, da tre a 12 mesi. La prima asta, prevista il 13 dicembre attraverso l'Agenzia del debito tedesco e la Bundesbank come agenti, mira a rastrellare fino a 2 miliardi. Il programma di raccolta "debt guaranteed" dell'Efsf ammonta a 55 miliardi. Il Consiglio ha accolto «favorevolmente la disponibilità della Bce a fungere da agente nelle operazioni di mercato dell'Efsf». La Bce non mette a disposizione il proprio portafoglio per il quantitative easing ma aiuta in tutti i modi consentiti dal suo statuto (in questo caso fornendo expertise, supporto tecnico e logistico all'Efsf che stentava ad andare oltre l'emissione di bond). L'Efsf onorerà gli impegni sui finanziamenti dei programmi avviati (Portogallo, Irlanda, forse Grecia) fino a metà 2013 ma cesserà di erogare nuovi aiuti quando entrerà in azione il fondo permanente.
Esm. Le novità sul meccanismo permanente Esm emerse dal Consiglio sono rivoluzionare. È stata cancellata l'impostazione voluta da Angela Merkel e Nicolas Sarkozy all'incontro di Deauville dell'ottobre 2010: abolita la partecipazione automatica dei privati alle perdite nel caso di ristrutturazione del debito di uno Stato europeo tramite il ricorso all'Esm (anche se restano le clausole di azione collettiva e lo standing privilegiato dell'Esm al pari dell'Fmi). L'operatività del fondo permanente è stata anticipata, se tutto andrà bene, dal luglio 2012 con una potenza di fuoco pari a 500 miliardi ma "congiunta" con l'Efsf: per quella data, gli stati partecipanti all'iniziativa al 90% degli impegni di capitale dovranno aver ratificato il trattato istitutivo del fondo. In quanto al capitale (700 miliardi di cui 80 paid-in progressivi in cinque rate uguali), il Consiglio si è dichiarato pronto ad «accelerare i versamenti di capitale allo scopo di mantenere una proporzione minima del 15% tra il capitale versato e l'importo in essere delle emissioni Esm» per garantire la capacità di prestito da 500 miliardi. L'idea sembra essere quella di un meccanismo che consentirà di integrare la potenza di fuoco dopo le erogazioni.
Fmi/Cina. La Banca centrale non farà QE ma intanto concederà prestiti a due e tre anni per importi illimitati alle banche al tasso dell'1%, un canale di finanziamento che secondo il disegno Ue, riportato dall'Ansa, servirebbe a incentivare gli acquisti bancari dei titoli di Stato. L'Europa ha anche predisposto la concessione di «prestiti bilaterali» non meglio definiti da parte degli Stati europei all'Fmi (quote, quantità e modalità tutte da definirsi) fino a 200 miliardi per «affrontare la crisi». Anche la Banca centrale cinese farà la sua parte: ha allo studio la creazione di un veicolo di investimento da 300 miliardi di dollari che opererà in Europa e Usa con due fondi.
isabella.bufacchi@ilsole24ore.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Dai nostri archivi