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Questo articolo è stato pubblicato il 10 dicembre 2011 alle ore 20:22.

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I tagli alle indennità degli onorevoli agitano le Camere. Ma cosa prevede la manovra varata dal Governo Monti? Nel decreto non c'è alcuna indicazione sull'ammontare della decurtazione prevista per gli stipendi dei titolari di cariche elettive, parlamentari inclusi. Il comma 7 dell'articolo 23 si limita infatti a fissare solo una precisa road map per la commissione presieduta da Enrico Giovannini (presidente dell'Istat) e istituita con la manovra di luglio.

In sostanza, il decreto stabilisce che, se la commissione non avrà provveduto a completare il suo lavoro entro il 31 dicembre 2011, sarà il Governo a intervenire «con provvedimento d'urgenza», cioè con decreto legge. Ed è proprio questo il passaggio che ha portato alla correzione in corsa visto che la materia "indennità dei parlamentari", come ha ricordato oggi Gianfranco Fini, è di competenza delle Camere e quindi l'esecutivo non può modificare le indennità degli onorevoli per decreto.

La norma di luglio prevede che la commissione provveda alla ricognizione e all'individuazione «della media ponderata rispetto al Pil dei trattamenti economici percepiti annualmente dai titolari di omologhe cariche e incarichi nei sei principali Stati dell'area euro riferiti all'anno precedente e aggiornati all'anno in corso sulla base delle previsioni dell'indice armonizzato dei prezzi al consumo contenute nel Documento di economia e finanza».

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