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Questo articolo è stato pubblicato il 11 dicembre 2011 alle ore 17:45.

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Nonostante la due giorni di blocco del traffico voluta dal Comune di Milano il 9 e 10 dicembre, il Pm10, che pure si è abbassato rispetto all'altro ieri, ieri ha superato ancora i valori limite in alcune centraline di rilevamento Arpa per la qualità dell'aria. I valori al di sopra del limite dei 50 microgrammi per metro cubo sono stati segnalati nelle centraline di Pascal Città Studi (69), Senato (51), e Verziere (64), ma anche ad Arese e Limito di Pioltello.

Le condizioni atmosferiche, con correnti occidentali in quota e scarsa circolazione atmosferica nei bassi strati, hanno determinato condizioni favorevoli all'accumulo degli inquinanti. Oggi, secondo le previsioni dell'Arpa, deboli correnti in quota in graduale rotazione da ovest-sudovest favoriranno condizioni dispersive neutre o debolmente favorevoli all'accumulo. Domani il rapido transito di una perturbazione proveniente da ovest con possibilità di deboli precipitazioni e, in serata, temporaneo e modesto rinforzo del vento darà luogo a condizioni dispersive variabili, tendenti a divenire favorevoli alla dispersione. Martedì invece è prevista una temporanea stabilizzazione delle condizioni atmosferiche tendenti a divenire favorevoli all'accumulo degli inquinanti.

Pisapia: blocco necessario e utile, inquinanti in calo
Comunque positivo il sindaco Pisapia: «Il blocco auto ha dato risultati che rappresentano un buon punto di partenza, i livelli di pm10 sono diminuiti significativamente ma soprattutto c'è una diminuzione di livelli di biossido di azoto che si è più che dimezzato». Biossido di azoto che - ha precisato il primo cittadino milanese - «danneggia molto più delle pm10. Sono interventi che vanno considerati in un contesto più ampio di interventi per l'ambiente che stiamo mettendo in atto. Se non ci fosse stato questo intervento ci saremmo trovati peggio». Intanto continua il blocco per gli Euro 3 diesel. «Rispetto al non fare niente, il fare qualcosa che ha dato risultati migliorativi della situazione è un obbligo morale, giuridico e istituzionale del Sindaco. Inizia ora un percorso che -conclude Pisapia- spero sia condiviso non solo da Milano ma anche dalla Regione».

Al sindaco il carbone dei negozianti
Decisamente scontenti, invece, le associazioni dei negozianti di via: una quindicina di presidenti, di cui uno travestito da babbo Natale, hanno lasciato di fronte a Palazzo Marino un sacco di carbone destinato al sindaco. I bottegai attribuiscono a Pisapia i danni alle vendite causati dal blocco del traffico di ieri e l'altro ieri. Al sindaco, i commercianti hanno anche indirizzato una "letterina di Natale": «Caro Giuliano, recentemente sei stato molto cattivo con i Negozianti, facendo chiudere le porte delle loro botteghe e con l'inutile (e per loro dannosissima) chiusura della circolazione: vuoi far chiudere anche le loro attività?». I firmatari sono i presidenti delle associazioni di via di corso Buenos Aires, via Paolo Sarpi, via Dante, via Lorenteggio, corso Venezia, corso Lodi, via Ripamonti, Naviglio Grande, via Padova e via Casoretto. «Con il blocco di due giorni, in periferia - denuncia Gaetano Bianchi, presidente dell'associazione commercianti di Lorenteggio - si è avuto un calo delle vendite di oltre il 60%. Se si dovesse ripetere un nuovo stop alle auto, alcune attività rischierebbero di chiudere». (S. Nat.)

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