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Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2011 alle ore 15:17.
L'ultima modifica è del 12 dicembre 2011 alle ore 14:35.

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C'è bisogno di più tempo per sciogliere i nodi fondamentali legati agli emendamenti al decreto salva-Italia, come quelli relativi all'Imu e alle pensioni. Le Commissioni sono ancora in attesa di una risposta dal Governo sul capitolo coperture agli emendamenti dei relatori. Ed è per questo che, mentre sta proseguendo l'esame del decreto nelle Commissioni bilancio e finanze della Camera, i rispettivi presidenti Giancarlo Giorgetti (Lega) e Gianfranco Conte (Pdl), nel corso della seduta sulla manovra a Montecitorio, hanno chiesto e ottenuto lo slittamento dell'approdo in aula del decreto a mercoledì, alle 10. Il calendario dei lavori prevedeva l'avvio dell'esame dell'assemblea per domani mattina alla stessa ora.

Il nodo delle coperture al centro dei ritardi
Intanto, i lavori sono ripresi nel pomeriggio con le votazioni dei subemendamenti alle proposte di modifica presentate finora dai relatori Piepaolo Baretta (Pd) e Maurizio Leo (Pdl). «Se avessimo già trovato le coperture saremmo già in Aula - ha spiegato Baretta - Siamo orientati a fare tutto quello che serve per trovare una soluzione». Sull'andamento dei lavori in generale, il relatore ha riferito che «serve più tempo perché è stato presentato il primo blocco di emendamenti, adesso sarà votato e prima di affrontare i tempi più importanti ci sono 46 articoli da esaminare. C'è bisogno di tempo per lavorare, lo faremo nel pomeriggio e i presidenti definiranno il calendario».

Fornero: le modifiche sulle pensioni stanno arrivando
«Ogni cosa a suo tempo e il tempo sta scadendo». Così il ministro del Welfare, Elsa Fornero, che, alla Camera per incontrare il collega Piero Giarda, conferma che le modifiche sull'indicizzazione delle pensioni «stanno arrivando»

Nel pomeriggio probabile riunione con i capigruppo della maggioranza
Intorno alle 12, intanto, il ministro per i rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, ha raggiunto Palazzo Chigi, dove fin dal mattino è presente il premier Mario Monti. Non è da escludere che il ministro possa riferire sull'andamento della manovra. E nel pomeriggio, presso la sede del Governo, potrebbe tenersi una riunione con i capigruppo di Pd, Pdl e Terzo Polo.

L'Idv: «Così com'è il decreto, noi non voteremo la fiducia»
Fuori Montecitorio nel pomeriggio si riunirà un presidio di Cgil, Cisl e Uil, i sindacati che oggi hanno proclamato lo sciopero contro una manovra che giudicano iniqua e dopo il «deludente» incontro di ieri con il premier. Li raggiungerà una delegazione dell'Idv, mentre Massimo Donadi, capogruppo alla Camera, in un'intervista si spinge a a dire che il suo partito, una manovra così, non la voterà nemmeno se Monti vi porrà la fiducia, possibilità che sembra avvicinarsi sempre di più: «Noi lo abbiamo detto dal primo momento che la manovra così com'è, è invotabile. Con la fiducia men che meno perché elimina la possibilità di emendarla in aula», spiega Donadi.

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