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Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2011 alle ore 15:12.
L'ultima modifica è del 12 dicembre 2011 alle ore 13:41.

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Questa mattina due buste contenenti proiettili e indirizzate al ministro della Giustizia, Paola Severino, e al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, sono state intercettate in due uffici postali della Capitale. Nella busta indirizzata ad Alemanno, e individuata presso l'ufficio postale di via Marmorata con l'indirizzo alla segreteria particolare del Sindaco, c'erano due proiettili calibro 40 oltre a un messaggio con una minaccia di morte.

È stata intercettata dalla polizia nel corso dei controlli anti terrorismo intensificati dopo i pacchi bomba degli anarco insurrezionalisti. All'interno un messaggio che porta la firma Nucleo Mario Galesi per i Pac (Proletari Armati per il Comunismo): «Due gli Antonini da poter gambizzare purtroppo Vittorio aveva altro da fare. Con te useremo questi per equità»: questo il testo del messaggio ora al vaglio degli uomini della Digos. Il riferimento è alla gambizzazione di Andrea Antonini, vicepresidente di CasaPound Italia e consigliere di Cpi in XX Municipio, rimasto ferito in un attentato il 14 aprile scorso. Sul caso indaga la Digos.

La busta con proiettili indirizzata al ministro della Giustizia, Paola Severino, è stata invece intercettata presso il centro di smistamento delle poste di piazza San Silvestro, a Roma. I controlli di polizia erano stati rafforzati dopo che venerdì un pacco bomba era scoppiato nell'agenzia di Equitalia in zona Ardeatina a Roma. Lo scoppio aveva provocato il ferimento del direttore dell'agenzia.

La Procura di Roma ha deciso di aprire un fascicolo d'indagine sulle due buste, con l'ipotesi di «minaccia grave». Gli accertamenti saranno coordinati dall'aggiunto Pietro Saviotti. A breve il magistrato delegherà a carabinieri del Ros e Digos della polizia le verifiche del caso.

Il premier Mario Monti ha espresso in serata sconcerto e preoccupazione per l'episodio che ha visto accomunati oggi Paola Severino e Gianni Alemanno. «Minacce e intimidazioni rappresentano strategie di altre epoche che non possono e non devono tornare. Atti come questi devono essere fermamente condannati», ha affermato Monti.

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