Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2011 alle ore 15:54.

My24

Va detto che anche qui ben altro rimane da fare per favorire la concorrenza all'insegna di quell'efficienza che può contribuire al contenimento dei prezzi finali dei carburanti. Con le risorse locali va superato lo scoglio, finora granitico, del sistema di autorizzazioni all'apertura di nuovi e più moderni punti vendita polifunzionali (carburanti ma anche altri servizi o esercizi commerciali) in sostituzione dei vecchi impianti piccoli ed economicamente traballanti.

Si tratta, dice qualcuno, dell'ultimo baluardo da scalfire per liberalizzare totalmente il nostro sistema energetico. Ma realtà non è così. Elettricità e gas sono ormai totalmente sottoposte, in teoria, al libero mercato. Senza vincoli, senza barriere. In teoria, ma non in pratica.

Vale la diagnosi ripetuta anche quest'anno dall'Autorità per l'energia: dell'elettricità il processo concorrenziale può dirsi quasi compiuto. Nel gas le cose non stanno proprio così. La rottura del monopolio Eni nei grandi approvvigionamenti dall'estero, ma anche negli stoccaggi e nella vendita finale, è duro da scalfire.

L'apertura degli stoccaggi nazionali di metano procede a rilento. Le forniture dall'estero sono ancora largamente pilotate dal cane a sei zampe, perché i rigasificatori costruiti dagli operatori alternativi faticano a decollare e l'unico grande gasdotto che non vede la presenza dell'Eni, il Galsi dall'Algeria attraverso la Sardegna, è ancora in di costruzione. Va detto che il processo sta comunque andando avanti, anche se con lentezza. Ma va accompagnato con cura.

Nel frattempo Snam Rete Gas ha approfittato della celebrazione del decennale della sua quotazione per ottemperare agli impegni presi col governo e con l'Antitrust sulla separazione funzionale dal suo padrone Eni. La soluzione più netta e da sempre auspicata dall'Authority per l'energia, quella della separazione proprietaria di Snam dall'Eni, è stata scartata. Anche se lo stesso Stato maggiore dell'Eni non esclude che il futuro questa scelta possa essere liberamente assunta «purché non avvenga in conseguenza di obblighi che ne minerebbero alle radici la convenienza economica». Snam vuol dire gasdotti, la cui indipendenza dall'operatore dominante è cruciale per creare un mercato davvero concorrenziale. Il governo Monti farà bene a occuparsene con attenzione.
Passando al settore dell'elettricità, vera liberalizzazione significa anche una corretta gestione dei sussidi alle energie rinnovabili, che assorbono crescenti quote di denari non sempre sorpresi al meglio. Ne è consapevole lo stesso operatore dominante, l'Enel. Tant'è che il suo amministratore delegato, Fulvio Conti, ha pubblicamente chiesto al governo Monti di mostrarsi «in grado di assicurare la continuazione degli incentivi» alle rinnovabili ma «graduandoli in base allo sviluppo tecnologico» per far largo alle tecnologie più innovative ed efficienti.

Shopping24

Dai nostri archivi