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Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2011 alle ore 21:06.

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L'appuntamento era per questa mattina all'Unione Industriale di Torino. Dove Fiat dovrà firmare il nuovo accordo definitivo degli stabilimenti italiani del Lingotto. I sindacati però non sembrano pensarla allo stesso modo: ieri sera all'Unione Industriale di Torino mancava la Uilm, trattenuta a Roma per un summit interno proprio sulla trattativa in corso. Una sorpresa che segna una nuova impasse nel negoziato, dopo quella di venerdì sera, a un passo dalla chiusura del nuovo contratto.

Botta e risposta Fiat-Uilm
Fiat, in un comunicato, ha fatto sapere ieri sera che «ritiene conclusa la trattativa sulla base della stesura del testo definitivo del contratto collettivo specifico del 29 dicembre 2010 così come concordato nella giornata del 9 dicembre». «Stamattina mattina ci presenteremo e valuteremo sulla base dei documenti, alcuni concordati e altri da verificare, se ci sono le condizioni per firmare. Se non ci saranno non firmeremo», ha replicato Rocco Palombella, segretario generale della Uilm.

I nodi sul tavolo
Dopo un'ora di comitato ristretto ieri sera tra Fiat e Fim, Fismic, Ugl e Associazione Quadri e Capi Fiat, tutto è stato riaggiornato s oggi. Al termine dell'incontro a parlare a nome di tutti i sindacati è stato Bruno Vitali, segretario generale della Fim: sul tavolo sono rimasti i soliti due nodi, dice, «assenteismo e ricadute economiche per il 2012. Ci sembra corretto che questa discussione debba aver luogo alla presenza della Uilm» ha aggiunto. Sembra che solo che la Uilm si sia presa una piccola dilazione nella sua pausa di riflessione e che le altre parti abbiano acconsentito di buon grado.

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