Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2011 alle ore 17:10.

My24

La protesta nata dalle elezioni legislative del 4 dicembre sta già trasformando la scena politica russa in vista delle presidenziali di marzo. Da una parte l'ex ministro delle Finanze, Aleksej Kudrin, ha dichiarato pubblicamente di non aver votato per Russia Unita, il partito del potere, e di non sentirsi in piena sintonia con Vladimir Putin. Soprattutto, si è detto pronto a costruire un nuovo partito liberale e democratico, facendo proprie alcune delle posizioni espresse in questi giorni dalle decine di migliaia di persone che, d'improvviso, hanno alzato la loro voce. Dall'altra parte una sorpresa: il miliardario Mikhail Prokhorov, oligarca dei metalli, è sceso in campo annunciando «la decisione più importante della mia vita», la candidatura alle presidenziali di marzo. Una sfida a Putin, due vere alternative? O una strategia concordata con il regime per creare l'illusione di elezioni a più voci, per incanalare la protesta affidandola a mani non pericolose, a un volto che possa trasformarsi nel ponte tra piazza Bolotnaja e il Cremlino?

Si sta già preparando la prossima manifestazione, fissata per il 24 dicembre, e su Facebook ai possibili partecipanti si chiede chi vorrebbero vedere quel giorno, sul palco, tra gli oratori. Tra i primi dieci nomi ci sono sia Prokhorov che Kudrin: il movimento che sta nascendo in Russia è in cerca di un leader. Il primo aveva cercato di entrare in Parlamento con il partito Giusta Causa, appoggiato e poi boicottato dal Cremlino. In conferenza stampa, Prokhorov ha spiegato di essere contrario sia alla rivoluzione che al populismo. A 46 anni, con una fortuna stimata da Forbes in 18 miliardi di dollari, è tra i primi cinque uomini più ricchi di Russia, presidente del più importante produttore d'oro - Polyus Gold - e del fondo di investimento Onexim, nonché proprietario della squadra americana di basket New Jersey Nets. E' possibile conciliare la politica con i soldi? gli hanno chiesto. «Silvio Berlusconi ci è riuscito - ha risposto Prokhorov - e per un po' anche abbastanza bene».

Aleksej Kudrin invece è stato uno dei ministri russi più rispettati a livello internazionale per la prudenza con cui negli anni ha gestito i miliardi che il petrolio incanalava nelle casse dello Stato russo. In settembre lo scontro aperto con Dmitrij Medvedev, per gli stanziamenti alla difesa non condivisi da Kudrin, e le sue dimissioni. Ma nessuno avrebbe detto che Kudrin sarebbe rimasto a lungo in disparte: e infatti l'ex ministro è stato rapido a raccogliere l'aria nuova che soffia sulla società. Il voto del 4 dicembre, ha detto Kudrin in un'intervista al quotidiano Vedomosti, ha dimostrato la necessità di una forte alternativa liberale al partito di potere: «È chiaro che questo deficit è più grave di quanto immaginassimo - ha osservato - ora il processo di consolidamento delle forze liberali e democratiche proseguirà. Ne sono assolutamente certo, e sono pronto a sostenerlo».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi