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Questo articolo è stato pubblicato il 14 dicembre 2011 alle ore 16:13.

Il balletto del Governo sulle liberalizzazioni non convince il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, padre delle "lenzuolate". «Siamo stupiti, se non stupefatti, dalla debolezza del governo sul tema delle liberalizzazioni. Su
questo la questione è ancora aperta», spiega il numero uno dei Democrats preannunciando la presentazione di «emendamenti in aula» su questo punto come su altri. «Le modifiche - spiega il segretario del Pd durante una conferenza stampa - vanno nella direzione auspicata, ci sono ancora un paio di questioni aperte ma nell'insieme si è fatto un lavoro efficace e credo che porti visibili i segni del nostro lavoro».
Casini: su liberalizzazioni si poteva fare di più
Anche il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, si mostra critico. «Sulle liberalizzazioni si poteva fare qualcosa di più». Oggi, prosegue l'ex presidente della Camera, «è il tempo del rigore e dei sacrifici. Ma adesso deve partire il volano della crescita», aggiunge Casini, che rinvia alle prossime misure del governo le liberalizzazioni e gli interventi in direzione di «crescita e sviluppo». Quanto alla manovra, il leader Udc concorda però con il presidente Monti: «Ha ragione. Non è vero che colpisce i soliti noti. Le misure sono certamente dolorose per il ceto medio, cui vengono chiesti sacrifici forti. Ma sono stati colpiti molti ceti e redditi che erano stati esentati in passato. Non c'è una patrimoniale formalmente intesa - nota - ma di fatto c'è una tassazione sui patrimoni. Guardiamo il bicchiere mezzo pieno».
Donadi apre alla manovra: novità positive, Idv rifletta su voto
E al bicchiere mezzo pieno sembra guardare anche l'Idv che apre al decreto salva-Italia. «Le modifiche introdotte ieri nella manovra sono significative, riguardano aspetti non marginali e introducono aspetti di equità», sottolinea il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi, che sollecita una riflessione del suo partito sul voto contrario alle misure del governo, «che fino a ieri sembrava scontato». «Ci sono ancora troppe ombre, passi indietro sulle liberalizzazioni e sui tagli ai costi della politica - osserva Donadi - Mancano temi fondamentali come l'assegnazione delle frequenze tv e la lotta all'evasione fiscale». Ma «non si può ignorare - aggiunge il capogruppo Idv - che la domanda di equità ha trovato risposte, seppur minime, nel governo e che la situazione disastrosa del debito pubblico italiano impone scelte dolorose. Per questo, ciò che fino a ieri sembrava scontato, il voto contrario, deve essere oggetto di attenta riflessione da parte di Idv».
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