Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 14 dicembre 2011 alle ore 06:40.

My24


MILANO
Si allarga l'inchiesta della procura di Monza sul «sistema Sesto San Giovanni». Ieri è stato recapitato un avviso di garanzia all'immobiliarista Matteo Giuseppe Cabassi, su cui i pm Franca Macchia e Walter Mapelli hanno aperto un fascicolo per corruzione di incaricati di pubblico servizio. Si tratterebbe di una sospetta tangente per l'acquisto di un terreno ad Assago di proprietà della società Serravalle (la holding stradale controllata dalla provincia, già oggetto di un'altro filone di inchiesta), su cui è stata poi costruita la stessa sede di Serravalle e altri uffici dati in affitto a partecipate della stessa provincia di Milano. La società Brioschi Sviluppo Immobiliare e l'ad Cabassi hanno dichiarato di essere del tutto estranei a qualsiasi ipotesi di reato. L'elenco degli indagati si allunga ulteriormente: compaiono i nomi dell'ex ad di Serravalle Massimo Di Marco, il direttore tecnico della società autostradale Gian Lorenzo De Vincenzi, l'ex segretaria di Penati Claudia Cugola, l'ex portavoce di Penati Franco Maggi. A questi ultimi due è stata contestata la ricettazione di 100mila euro; in particolare l'accusa mossa a Maggi è di essersi fatto ristrutturare la casa come forma di tangente. Inoltre gli inquirenti, perquisendo il computer dell'architetto Renato Sarno (già indagato per essere il sospettato «collettore» delle tangenti di Penati), avrebbero trovato l'indizio di una tangente da 1,4 milioni recapitata a Filippo Penati, ex sindaco di Sesto San Giovanni ed ex presidente della provincia di Milano, indagato dalla scorsa primavera per corruzione: sia per aver ricevuto tangenti per gli appalti relativi alla ex area Falck di Sesto quando era sindaco del Comune; sia per aver ricevuto finanziamenti illeciti per le sue campagne elettorali; sia per essere stato uno dei protagonisti della comprovendita gonfiata del 15% della holding stradale Serravalle, venduta dal gruppo Gavio alla provincia di Milano per 179 milioni di plusvalenze (tra le ipotesi degli inquirenti, la vendita della Serravalle sarebbe servita a dare denaro in parte a Penati e in parte a Marcellino Gavio per la scalata di Unipol del 2005).
A Sarno è stato sequestrato un file, definito anche «black», con su scritto nomi e cifre: Claudia 46mila e Franco 56mila (riferiti alla segretaria e al portavoce di Penati); 459mila attribuiti a Sina. E infine 1,398 milioni con a fianco la dicitura «tramite Renato», che per gli inquirenti sarebbe stato girato a Penati per la sua campagna elettorale (più 100mila euro ai suoi collaboratori).
Inoltre le Fiamme gialle hanno notificato un ordine di esibizione a Guido Roberto Vitale (non indagato), che nel 2005 ha svolto una consulenza per la quotazione delle azioni delle Milano Serravalle.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Dai nostri archivi