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Questo articolo è stato pubblicato il 17 dicembre 2011 alle ore 08:15.

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Claudio Scajola sarà processato per finanziamento illecito per l'acquisto della casa romana con vista sul Colosseo. Il procuratore aggiunto di Roma, Alberto Caperna, e i pm Roberto Felici e Ilaria Calò lo hanno citato direttamente a giudizio davanti al Tribunale monocratico insieme all'imprenditore Diego Anemone. Secondo l'accusa Anemone avrebbe pagato, tramite l'architetto Angelo Zampolini, parte (circa 1,1 milioni di euro su 1,7 milioni) della somma versata il 6 luglio 2004 dall'ex ministro dello Sviluppo economico per acquistare l'appartamento in via del Fagutale 2 e avrebbe poi eseguito nell'immobile lavori di ristrutturazione per circa 100mila euro. Con ogni probabilità il dibattimento non inizierà prima della primavera. Un elemento non secondario visto che proprio sulle date si giocherà gran parte del processo. Per il finanziamento illecito la prescrizione è fissata in sei anni, più un altro anno e mezzo che scatta dopo l'avviso di garanzia. Il totale fa sette anni e mezzo. Secondo l'accusa Anemone avrebbe dato a Scajola, tra il 2004 e il 2006, un unico contributo di circa 1,2 milioni: 1,1 il 6 luglio 2004, il giorno del rogito; la restante parte sarebbe stata erogata direttamente da Anemone e/o da sue società tramite i lavori iniziati nel 2005 e finiti a maggio 2006. Il conteggio della prescrizione deve quindi partire da aprile 2007, termine per la presentazione dei bilanci delle società in questione o, in alternativa, da maggio 2006, data di ultimazione della ristrutturazione. Per la difesa di Scajola, invece, non ci sono prove che i soldi provenissero da società di capitali, requisito essenziale per potere contestare il finanziamento illecito. I collegamenti con le società di Anemone sarebbero frutto di illazioni e supposizioni, non di prove inconfutabili. Se soldi sono stati dati, cosa che Scajola ignorava, forse provenivano dal patrimonio personale di Anemone e non da sue società. Non c'è quindi reato, dice la difesa. In ogni caso, i contributi sarebbero due: quello per l'acquisto della casa, già prescritto, e quello per la ristrutturazione, per il quale la prescrizione va fatta partire dal 2005, non essendoci prove che i lavori siano proseguiti anche nel 2006. Anche questo reato eventuale è prescritto perché la contestazione a Scajola è stata fatta dopo sei anni.

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