Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 19 dicembre 2011 alle ore 06:37.

My24

L'appuntamento, salvo anticipi come già è accaduto la settimana scorsa alla Camera, è per mercoledì. La manovra salva-Italia ha ancora tre giorni di tempo per incassare il sì del Senato. Soltanto settantadue ore per mettere il sigillo all'intervento da oltre 30 miliardi, sempreché non ci sia un colpo di coda e il ritorno di gran carriera del testo alla Camera per il varo definitivo a ridosso di Natale.

Sotto l'albero, dunque, ci sarà anche il pacchetto di misure anti-deficit. Il Governo ha agito – ha a più riprese spiegato il premier Mario Monti – secondo rigore, equità e con un occhio allo sviluppo. Ma è soprattutto il rigore ad aver guidato in questa prima fase la mano dell'Esecutivo. Resta da dar fiato anche agli altri due principi. In particolare, si attendono le misure per lo sviluppo, tra cui quelle per il Sud, tanto più ora che gli interventi di liberalizzazione contenuti nel decreto salva-Italia sono stati ridimensionati.

Per il Governo le fatiche sono solo agli inizi. Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha annunciato di voler avviare entro fine anno il tavolo per la rivisitazione del sistema degli ammortizzatori sociali, intorno a cui dovrebbero sedere sindacati e regioni. Al momento, però, le parti non hanno ancora ricevuto una convocazione. Ancora più spinoso è il tema della riforma del mercato del lavoro, con il capitolo delicatissimo dell'articolo 18 sui licenziamenti. Il Governo ha fatto sapere di voler intervenire sul l'intera materia.

Sulla strada dell'Esecutivo c'è, inoltre, la questione della riforma elettorale, la quale è affare parlamentare, ma di portata tale da non poter essere ignorata. Tutto è legato alla decisione della Corte costituzionale, che si dovrà pronunciare sull'ammissibilità del referendum contro il "Porcellum". In caso di via libera della Consulta, il calendario parlamentare potrebbe dover dar spazio alle proposte di riforma elettorale, rimaste finora nel cassetto. Un confronto complicato, ma che una parte dello schieramento politico ritiene necessario per evitare il voto e trovare un'alternativa all'attuale sistema.

In attesa di capire se la futura agenda delle Camere dovrà iscrivere anche questo tema, quella della prossima settimana del Senato è monopolizzata dal decreto Monti. A Montecitorio, invece, l'assemblea ha, per il momento, messo da parte il Ddl anti-corruzione e anche la Comunitaria 2011, quest'ultima rinviata a gennaio. Qualche chance in più ce l'ha la proposta sulla patente e il patentino a punti anche per chi va per mare, che in caso di approvazione è destinato al Senato.

Un carnet di lavori ridottissimo per deputati e senatori, insomma, in vista delle vacanze di fine anno. Chissà quanto lunghe, stavolta, le onorevoli ferie rispetto alla tradizione di 15-20 giorni di riposo. Il 2012, d'altra parte, per gli onorevoli si aprirà all'insegna di nuove e vecchie emergenze. Ma anche con due bocconi amari: l'addio ai vitalizi e presto, entro gennaio, il taglio degli stipendi.

La tabella di marcia
Le prossime mosse del Governo tra interventi in agenda e l'incognita del referendum elettorale
01|MISURE PER LO SVILUPPO
Dopo la manovra salva-Italia, che ha puntato soprattutto al rigore, nell'immediato futuro il Governo ha promesso di concentrarsi sullo sviluppo, con le misure per il Sud
02|RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO
È uno dei tavoli che il Governo si appresta ad aprire con le parti sociali. Particolarmente delicato, soprattutto perché si dibatterà anche intorno all'articolo 18 sui licenziamenti
03|RIVISITAZIONE DEL SISTEMA DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI
Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha dichiarato di voler aprire la discussione sul tema già prima della fine dell'anno. Al momento, però, le parti (Regioni e sindacati) non sono state ancora convocate
04|PACCHETTO LIBERALIZZAZIONI
Ridimensionate quelle contenute nel decreto salva-Italia, il premier Monti ha affermato che il tema rimane nell'agenda del Governo
05|REFERENDUM ELETTORALE
Tema delicato e complicato. In Parlamento ci sono tante proposte di riforma elettorale, al momento tutte silenti. Sul tema incombe la decisione della Consulta sull'ammissibilità del referendum contro il "Porcellum"

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Dai nostri archivi