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Questo articolo è stato pubblicato il 20 dicembre 2011 alle ore 18:06.

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Scacco matto al «Perry Mason» dei Casalesi. Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) ha disposto il sequestro di un vero e proprio impero economico accumulato dall'avvocato Michele Santonastaso, ex legale di fiducia dei boss Francesco Bidognetti e Antonio Iovine e autore, durante il processo Spartacus, della famosa lettera di minacce ai giornalisti Rosaria Capacchione e Roberto Saviano e al giudice Raffaele Cantone.

Sequestrati beni per 15 milioni di euro
A Santonastaso sono stati sequestrati beni per almeno quindici milioni di euro, tra cui: società attive nel settore immobiliare ed edilizio, numerosi conti correnti e postali, carte di credito e carte di debito, polizze assicurative, buoni fruttiferi, edifici in Campania e in Puglia, nonché svariati appezzamenti di terreno e auto di lusso.

Ricostruita una fitta rete di rapporti economici con la cosca casertana
La Squadra mobile di Caserta e gli agenti della Direzione investigativa antimafia di Napoli, sotto il coordinamento del pm Cesare Sirignano e degli altri aggiunti del «pool anticasalese», hanno ricostruito una fitta rete di rapporti economici tra il penalista e i suoi familiari ed altri esponenti della cosca casertana, cui lo stesso Santonastaso è accusato di appartenere. A carico del professionista, già rinviato a giudizio per corruzione, falsa perizia e falsa testimonianza, ci sono le dichiarazioni di sette pentiti dei Casalesi (Anna Carrino, Domenico Bidognetti, Oreste Spagnuolo, Emilio Di Caterino, Luigi Guida, Massimo Iovine e Gaetano Vassallo) che «disegnano uno scenario che davvero poco ha a che vedere con l'esercizio del diritto di difesa tecnica da parte del Santonastaso nei diversi processi in cui era coinvolto Bidognetti».

La tesi dei giudici
Secondo i giudici, infatti, «Santonastaso ha il preciso compito di riferire a Francesco Bidognetti fatti che riguardano la vita dell'organizzazione e ne riceve assensi e ulteriori direttive. Peraltro, il Santonastaso riceve, al di là delle legittime rimesse economiche per l'attività svolta, in alcuni casi anche liquidata mediante ammissione al gratuito patrocinio, una retribuzione mensile fissa che si giustifica anche e soprattutto con le attività di sostegno al gruppo medesimo. Lo stesso Santonastaso, nel suo ruolo di avvocato - sottolineano infine i giudici - è sempre pronto a suggerire alterazioni della scena del crimine o altre tipologie di inquinamento probatorio che gli affiliati puntualmente eseguono».

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