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Questo articolo è stato pubblicato il 20 dicembre 2011 alle ore 18:58.

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La Francia ha deciso di richiamare 30mila donne affinché si facciano rimuovere delle protesi al seno considerate cancerogene: è quanto si legge sul quotidiano Libération. Prima della fine della settimana, le autorità sanitarie francesi chiederanno a tutte le donne che portano le protesi in silicone della marca Pip di farsele rimuovere: «Le protesi, concepite a partire da un gel non conforme, possono strapparsi e provocare, oltre a delle infiammazioni, dei tumori», scrive Libération.

Otto i casi di cancro
Otto casi di cancro sono stati segnalati su pazienti che portavano delle protesi Pip difettose, aveva riferito lo scorso 15 dicembre il professor Jean-Yves Grall, responsabile del ministero della Salute.

Duemila le denunce
Il governo ha confermato che entro la fine della settimana annuncerà il suo piano d'azione sulle protesi. «L'urgenza è che tutte le donne che portano delle protesi Pip ritornino dal chirurgo», ha detto la portavoce del Governo, Valerie Pecresse, a una domanda sull'articolo di Liberation. «Se si tratta di un'urgenza sanitaria e di salute pubblica la nuova operazione sarà a carico dello Stato». La giustizia, che ha ricevuto oltre 2mila denunce da parte delle donne che portavano protesi di tipo Pip, ha aperto un'inchiesta per «ferite e omicidio colposo».

In Italia convocato d'urgenza il Consiglio superiore di Sanità
Il ministro della Salute Renato Balduzzi ha convocato d'urgenza il Consiglio superiore di Sanità in seguito alla segnalazione delle autorità francesi circa la pericolosità delle protesi mammarie Pip. Lo rende noto un comunicato del ministero della Salute. In attesa di conoscere le valutazioni del Consiglio superiore di sanità richieste con carattere di urgenza, si ricorda che - si legge ancora nella nota - il 1° aprile 2010, con una circolare, il ministero ha invitato gli operatori sanitari a non utilizzare i dispositivi in oggetto, dopo che il 30 marzo 2010 l'Autorità francese aveva comunicato il ritiro delle stesse protesi. Nella circolare si invitava a metterle in quarantena e a segnalare eventuali incidenti. Contemporaneamente era stato chiesto al Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute di verificare la presenza sul territorio nazionale del prodotto e di operare affinché non potesse essere più distribuito.

In Italia 5mila protesi a rischio
Secondo una stima, potrebbero essere tra le 4mila e le 5milale protesi Pip, considerate cancerogene, impiantate a donne italiane. Lo sottolinea il chirurgo plastico Giulio Basoccu, dell'Università La Sapienza di Roma.
Le protesi fabbricate dal 2001 dall'azienda francese Poly implant prothese (Pip), e fuori dal mercato da circa due anni, sono finite sotto accusa poiché fabbricate con silicone diverso da quello dichiarato alle autorità sanitarie e destinato invece a usi industriali.

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