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Questo articolo è stato pubblicato il 21 dicembre 2011 alle ore 06:38.

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IRAN
Panetta: un anno
per l'atomica
Secondo il segretario alla Difesa Leon Panetta (nella foto) l'Iran può fabbricare la bomba atomica entro un anno o anche meno. In una intervista alla Cbs, Panetta ha detto che la preoccupazione di Israele per un Iran dotato di arma nucleare è condivisa dagli Stati Uniti. «Se gli iraniani andranno avanti e avremo informazioni di intelligence sui loro progressi nello sviluppo dell'arma nucleare, faremo ogni cosa per fermarli», ha aggiunto. Alla domanda se gli Usa sarebbero pronti anche a un attacco militare, Panetta ha spiegato che tutte le opzioni sono sul tavolo. Ieri intanto si è tenuta a Roma una riunione dei Paesi del G-7 più Australia, Corea del Sud e un Paese del Golfo per discutere di nuove sanzioni a Teheran.
GENOCIDIO ARMENI
Turchia contro
legge francese
Sale la tensione tra Francia e Turchia dopo la decisione dell'Assemblea nazionale francese di non ritirare una bozza di legge che sanziona il negazionismo sul genocidio armeno tra il 1915 e il 1917, nonostante i malumori espressi dal Governo di Ankara. La proposta sarà regolarmente discussa domani all'Assemblea nazionale, ha riferito il ministro francese per i Rapporti con il Parlamento, Patrick Ollier, precisando che l'ipotesi di rinviare il voto non è stata nemmeno considerata nella riunione di ieri dei capigruppo che fissa l'ordine del giorno per la settimana.
SVEZIA
Primo taglio
dei tassi dal 2009
La Svezia ha tagliato i tassi d'interesse per la prima volta dal 2009 per fronteggiare la crisi dei debiti sovrani in Europa. La Riksbank, la Banca centrale svedese, ha ridotto i tassi di un quarto di punto percentuale all'1,75%. «La crisi nell'Eurozona si sta ripercuotendo sull'economia svedese,
che sta rallentando
dopo un periodo di forte crescita», spiega la Riksbank in una nota.
UNGHERIA
Stretta al costo
del denaro
La Banca centrale ungherese ha alzato di mezzo punto il tasso di riferimento, portandolo dal 6,5% al 7. La scelta è basata su due necessità: sostenere il fiorino, che da diverso tempo si mantiene oltre quota 300 per euro, e frenare l'inflazione, salita al 4,3 per cento. Un mese fa la banca aveva già alzato il tasso, sempre di mezzo punto. La decisione viene mentre il Parlamento è impegnato nella discussione di due norme tese ad abbassare il livello d'autonomia della Banca centrale e a indebolire la figura del governatore Andras Simor (nella foto).

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