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Questo articolo è stato pubblicato il 23 dicembre 2011 alle ore 22:49.

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Luciano Orquera. (LaPresse)Luciano Orquera. (LaPresse)

Aironi concentrati e con un Luciano Orquera che ha giocato una delle migliori partite della sua carriera. Benetton poco lucido e quasi mai pericoloso fino a quando il risultato è stato in bilico. A Viadana è la squadra lombardo-emiliana a fare festa dopo il primo dei due superderby italiani del campionato Pro12 (la ex Celtic League, che raggruppa le migliori selezioni di Irlanda, Galles e Scozia, oltre, appunto, alle due rappresentanti del rugby di casa nostra).

Finisce 27-13 (primo tempo 15-6) ed è la prima vittoria targata Aironi nei tre scontri diretti finora disputati in questa manifestazione. L'anno scorso furono i veneti a imporsi di misura in casa e in trasferta.

Come succede spesso nei derby, a vincere è la squadra che si presenta all'appuntamento in crisi, di gioco e di risultati. Era un momento nero per la formazione allenata dal gallese Rowland Phillips, nelle cui file ha esordito con uno scampolo di gara Mauro Bergamasco (tornato in Italia dopo otto anni allo Stade Francais).
Tra campionato e Heineken Cup, il team della Bassa Padana aveva vinto finora una sola partita su 14, e negli ultimi tempi sembrava che lo stato di forma andasse sempre peggiorando. Per contro il Benetton - con cinque successi su dieci gare in Pro 12 - poteva lanciarsi addirittura verso la zona play-off, ma stasera ha offerto una prestazione insufficiente ed è uscito deluso dallo stadio "Zaffanella".
Certo, il calendario tutto particolare di questo torneo offre subito ai biancoverdi l'occasione del riscatto: appena finito il girone d'andata, il ritorno comincerà per le italiane il 31 dicembre e si ripartirà con il secondo derby di stagione: può darsi che a Monigo si suoni una musica tutta diversa, ma intanto stasera esultano gli Aironi, e ne hanno tutti i motivi.

La formazione capitanata da Bortolami ha avuto spesso la supremazia territoriale e questo le ha consentito di ottenere parecchie punizioni a favore. Se i penalty erano nella metà campo del Benetton, c'era Orquera pronto a piazzare, più o meno da tutte le posizioni. Nove i calci a disposizione, nove i tentativi andati a segno. Gli Aironi non hanno avuto bisogno di segnare in altre maniere. L'unica meta dell'incontro porta dunque la firma del Benetton, ed è una firma "collettiva", trattandosi di una meta tecnica assegnata dall'arbitro (Carlo Damasco, italiano pure lui) per una grave infrazione mentre gli avanti biancoverdi stavano sorpassando la linea fatale.
Ma ormai, a meno di dieci minuti dalla fine, la partita aveva preso la sua strada. Può darsi che il Benetton abbia sofferto anche un turnover piuttosto "spinto", fatto sta che il XV veneto non ha saputo approfittare in maniera significativa neppure del fatto di avere giocato 20 minuti in superiorità numerica, per le espulsioni temporanee di Masi nel primo tempo e di Bortolami nella ripresa.

Il match è rimasto equilibrato nel punteggio per circa mezz'ora, poi Orquera ha dato il primo "strappo" con nove punti nel finale della prima frazione. Da parte trevigiana c'è stata anche un po' di presunzione, con qualche velleitario tentativo individuale che finiva per regalare palla e punti all'avversario. Il momento migliore dei padroni di casa si è avuto nella prima metà della ripresa, con il Benetton incapace di rendersi pericoloso e gli Aironi pronti a schiacciarlo. Poi c'è stato il forcing finale della squadra di Franco Smith, ma era decisamente troppo tardi.

LA PARTITA
Aironi-Benetton Treviso 27-13 (primo tempo 15-6). Per gli Aironi: 9 calci piazzati (Orquera). Per il Benetton: 1 meta tecnica, 2 calci piazzati (De Waal), 1 trasformazione (Di Bernardo). Calci fermi: Orquera 9 su 9; De Waal 2 su 3; Di Bernardo 1 su 1.

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