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Questo articolo è stato pubblicato il 24 dicembre 2011 alle ore 13:18.

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Il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, è «molto contrario» all'ipotesi di un nuovo condono edilizio. «Spero di inserire in norma un divieto assoluto», ha detto ricordando che iniziative simili in passato sono state «causa di dissesto». Clini, parlando a margine della firma Protocollo d'intesa sul "Rilancio sostenibile delle aree del porto", ha sottolineato che «probabilmente situazioni condonate, che perciò hanno garantito la legalità di insediamenti che non erano legali, dovranno essere riprese in considerazione per la sicurezza dei territori».

Con i condoni «si sono sanate costruzioni ad uso industriale o residenziale in zone che non avrebbero mai potuto sopportare insediamenti di questo tipo». Il nostro approccio, ha detto il ministro, «é quello di incardinare le linee di sviluppo per la crescita dell'economia in una chiave di sostenibilità».

Servono 40 miliardi per piano ventennale contro il dissesto idrogeologico
«Abbiamo bisogno di risorse per circa 40 miliardi di euro per un piano che dovrà durare circa 20 anni», ha detto Clini, parlando del piano contro il dissesto idrogeologico. Clini ha aggiunto che entro la fine di gennaio si punta a definire il piano, che è stato sollecitato, lo scorso 2 dicembre, dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Traffico merci a rischio con i lavori sulla A4
«Con i lavori per la realizzazione della terza corsia esiste il rischio concreto che il traffico merci scavalchi le Alpi», ha detto Clini, nella sede dell'Autorità Portuale di Trieste dove ha firmato un protocollo per la riqualificazione sostenibile delle aree portuali giuliane con la presidente dell'Ap Giuliana Marina Monassi. «C'è il rischio - ha affermato Clini riferendosi ai cantieri dell'A4 che potrebbero causare ingorghi - che il traffico merci eviti il tratto italiano, se non saremo in grado di dare risposte a breve su ferrovia e cabotaggio».

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