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Questo articolo è stato pubblicato il 27 dicembre 2011 alle ore 15:28.

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Salva Kirr (Afp)Salva Kirr (Afp)

Sud Sudan e Israele rafforzano la cooperazione. Salva Kiir, presidente del neonato stato africano indipendente da Khartoum da luglio di quest'anno, ha compiuto una visita lampo in Medio Oriente accompagnato dai suoi ministri della Difesa e degli Esteri. Salva Kiir ha incontrato a Gerusalemme il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il capo della diplomazia Lieberman, il ministro della Difesa Barak ed è stato anche ricevuto dal presidente Shimon Peres.

Durante l'incontro tra Kiir e Netanyahu si è parlato di collaborazione nei campi della tecnologia, industria, sviluppo idrico e della ricerca di una soluzione per la questione degli immigrati provenienti in Israele dal Paese africano. Netanyahu ha chiesto a Sava Kiir di riaccoglierne il maggior numero possibile. Israele provvederà a imbarcarli su aerei diretti a sud. Una missione di cooperazione israeliana arriverà tra breve a Juba.

A fare da sfondo all'agenda ufficiale dei colloqui israeliani di Salva Kiir vi sono le rotte del petrolio sudanese e la strategia militare di contenimento delle forze islamiste attive nel Corno d'Africa, come gli shebaab somali, che vede coinvolti Paesi africani alleati degli Usa come Uganda, Etiopia, Kenya e Ruanda. Il Sud Sudan indipendente rientra nello stesso schieramento di interessi. Non a caso la visita di Salva Kiir in Israele è stata preceduta da quella del primo ministro kenyota Raila Odinga, a cui Netanyahu avrebbe assicurato un impegno militare per contrastare l'insurrezione jihadista somala, che nei mesi scorsi ha colpito anche il Kenya.

Ed è a Lamu, in Kenya, che si prevede di far arrivare il petrolio di Juba con un ambizioso progetto che devierebbe le rotte del petrolio sudanese dal Mar Rosso all'Oceano Indiano, tagliando fuori Khartoum.
Israele non mantiene relazioni diplomatiche col Sudan del generale Omar al Bashir, su cui pende un mandato di cattura internazionale della Cpi per crimini di guerra e contro l'umanità per le stragi commesse in Darfur dalle milizie Janjaweed fedeli al suo regime. Israele accusa il Sudan di fornire supporto militare e logistico a milizie islamiche attive in Medio Oriente.
Secondo una notizia confermata dal New York Times, nella primavera del 2009 aerei con la Stella di Davide hanno bombardato il Sudan per colpire una carovana di armamenti proveniente dall'Iran e destinata a Gaza. Il Governo israeliano non ha mai ammesso l'attacco.

L'amicizia tra Israele è Sud Sudan è di vecchia data. Quando ha ricevuto Salva Kiir nei giorni scorsi Shimon Peres ha rievocato un primo incontro con i leader delle regioni sud sudanesi negli anni '60. All'epoca l'attuale presidente israeliano era vice-ministro della Difesa. Il sostegno militare di Israele alla ribellione sud sudanese contro il nord si è intensificato negli anni '80 dopo l'ascesa al potere di al- Bashir con un colpo di Stato. L'Splm, oggi al potere a Juba, era un movimento rivoluzionario secessionista in lotta contro Khartoum. Il Sud Sudan è prevalentemente cristiano-animista ed è storicamente contrapposto al nord arabo-islamico del Paese. Ma la questione etnico-religiosa cela interessi economico-strategici per il controllo delle risorse, petrolio in primis.

Israele e Sud Sudan hanno oggi più elementi in comune che in passato e non solo economici. Se lo Stato più giovane del mondo cerca investimenti per lo sviluppo e appoggi per la gestione dei pozzi di petrolio su cui siede, ma che ancora dipendono da Khartoum per l'esportazione del greggio, Israele, mai così isolato in Medio Oriente è in cerca di alleati. La perdita di un partner strategico come Hosni Mubarak e la prospettiva di un'affermazione delle forze islamiste in Egitto rendono la necessità di contrastare il blocco di interessi militari ed economici di cui fa parte Khartoum e che arriva dritto a Teheran, più stringente che mai per Netanyahu.

Non sorprende che la visita di Salva Kiir in Israele abbia provocato un'immediata levata di scudi in Sudan. Secondo il Sudan Tribune, che cita il portavoce del ministero degli esteri sudanese Al Obeid Marawih « il meeting diplomatico (tra Salva Kiir e gli israeliani) si ripercuote sugli interessi del Sudan e sulla sua sicurezza nazionale, specialmente alla luce del fatto che Israele e le sue lobby costituiscono una parte significante della campagna internazionale per fomentare il conflitto nella regione occidentale del Darfur» .

Israele è stato tra i primi a riconoscere l'indipendenza del Sud Sudan. Durante le celebrazioni per la nascita dello Stato africano, oltre alla bandiera locale, sventolava quella con la Stella di Davide. «Sono molto emozionato di trovarmi in Israele e camminare sulla Terra Promessa, e come me lo sono i sudanesi. Senza il vostro aiuto non saremmo arrivati dove siamo. Avete combattuto accanto a noi per creare il Sud Sudan e noi siamo pronti a imparare dalla vostra esperienza», ha detto Salva Kiir durante la sua visita in Israele.

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