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Questo articolo è stato pubblicato il 31 dicembre 2011 alle ore 17:19.

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A poche ore dalla notte di San Silvestro, che in tante città italiane sarà per la prima volta festeggiata senza petardi e mortaretti per effetto dei divieti imposti dai sindaci e relative multe sino a 500 euro, è caccia aperta ai botti illegali. Raffiche di sequestri sono in corso da Nord a Sud del Paese, con arresti e denunce. Come negli anni scorsi il mercato nero si adegua alla cronaca: e quest'anno fa la parte del leone la 'bomba-spread', un vero e proprio ordigno ad altissimo potenziale esplosivo.

La maggior parte di arresti (nove), denunce e sequestri è avvenuta tra Napoli e provincia. Tra gli arrestati, a Melito, un uomo e una donna sorpresi con mille ordigni di fabbricazione artigianale, vere e proprie «bombe» del peso di 150 chili tenute, in attesa della vendita, sul pianerottolo di una abitazione senza alcuna precauzione. È stato invece denunciato un commerciante che a Terzigno esponeva in vendita, in mezzo ai banconi del pesce e dei "capitoni", 80 chili di materiale esplodente. E in provincia di Potenza è finito in carcere un extracomunitario trovato in possesso di un ordigno di 220 grammi, con una miccia di 60 centimetri. Mentre la Guardia di finanza di Padova con un maxi-blitz ha sequestrato due tonnellate di botti illegali, quasi 100mila pezzi tra razzi, torte a esplosioni multiple, "cipolle", fontane luminose, bengala e la famigerata 'bomba spread'.

E mentre proseguono i controlli, si allunga la lista delle città che hanno deciso di mettere al bando i botti. All'elenco che vede in prima fila Milano, Torino, Bari, Palermo, Cosenza, Aosta, Brindisi, Siena e Pistoia, (ma anche importanti assenze come quelle di Roma, Firenze e Napoli) si è aggiunta anche Imperia, oltre a una serie di città più piccole. Circa duemila Comuni in tutto, secondo l'Aidaa, (associazione italiana difesa animali ed ambiente), che parla di un «record assoluto».

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