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Questo articolo è stato pubblicato il 02 gennaio 2012 alle ore 15:05.

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L'Italia ha dato il suo piccolo contributo linguistico all'inglese globale dei media: l'espressione "bunga bunga" è tra le frasi che più hanno caratterizzato il 2011. Il britannico Guardian ha inserito "bunga bunga" nel suo breve dizionario delle parole e delle frasi essenziali dell'anno appena trascorso. The Global Language Monitor, il sito che segue le tendenze della lingua inglese, l'ha recentemente messa all'ottavo posto nella lista delle prime dieci frasi del 2011. L'Oxford English Dictionary la elenca tra le "buzzwords" (le parole di moda) che "catturano il sapore dell'anno". La locuzione è tra le 15 messe ai voti in un sondaggio tra i lettori del magazine americano Time.

Il rituale del "bunga bunga" viene regolarmente ricordato quando si parla degli scandali sessuali di Silvio Berlusconi, tema ricorrente nelle svariate rassegne del 2011 pubblicate sulla stampa estera. Il suo caso è spesso associato a quello del francese Dominique Strauss-Kahn: il Times di Londra dedica un titolo agli scandali di Dsk e Berlusconi in cui assegna a Strauss-Kahn il "Premio Silvio Berlusconi per il politico priapico dell'Anno". Per Ben Macintyre, Berlusconi è fuori concorso, essendosi già aggiudicato il premio a vita. Berlusconi viene d'altra parte chiamato "il buffone" in un articolo di Capodanno del Sunday Times sui tentativi del Cavaliere di tornare alla ribalta.
Newsweek in un'irriverente sintesi del "peggio del 2011", qualifica Dsk come "incontinente vecchio caprone dell'anno" e dà il premio di consolazione a Berlusconi e ad Arnold Schwarzenegger.

Tornando alla linguistica, il Guardian scrive che la frase "bunga bunga" è associata, "per ragioni in gran parte ignote", ai sex parties di Berlusconi. "Tutte le spiegazioni sulle sue origini sono del tutto non plausibili", afferma Stephen Moss, che definisce l'espressione come l'equivalente linguistico del neutrino, altro termine del dizionario 2011, "particella subatomica quasi non rilevabile, le cui proprietà sono incomprensibili all'uomo comune". Nel dizionario del Guardian, oltre alla primavera araba e al movimento occupy (gli indignati del mondo anglosassone), ci sono anche due riferimenti all'Europa: "eurozona", definita come "impero cadente" che copre l'Europa centrale e occidentale e che "probabilmente sarà defunto nel 2012" e "unione fiscale", "appassionato abbraccio franco-tedesco" che va ben oltre un bacetto sulle guance. Un comportamento "equivoco" che i britannici considerano "disgustoso", scherza il Guardian.

Sembrerà strano per noi italiani che ne abbiamo fatto un'ossessione, ma la parola "spread" non figura tra le prime dieci parole dell'anno in lingua inglese consacrate dal Global Language Monitor, che ha messo al primo posto "occupy" e al secondo "deficit", problema "crescente e forse ingestibile" delle economie del mondo sviluppato. Nella lista delle frasi "top" del 2011 (dove "Arab spring" è al primo posto), la posizione n. 8 è occupata da "bunga bunga". L'espressione, spiega il Global Language Monitor, è riemersa nella lingua per via delle feste "bunga bunga" ospitate dall'ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi.

La frase "bunga bunga", usata con riferimento alle "scandalose feste" di Berlusconi, figura nella lista delle "buzzwords" dell'anno dell'Oxford English Dictionary perché era quella preferita di uno dei componenti della giuria di esperti inglesi e americani che hanno compilato l'elenco, ricorda Time. La stessa classifica 2011 vede al primo posto "squeezed middle", un'espressione per indicare la classe media finanziariamente schiacciata.

Dopo tanto parlare di "bunga bunga" (la vostra cronista l'ha captata perfino in una conversazione in un ristorante di Hong Kong), Time ha sottoposto la "colorita" espressione al voto dei suoi lettori. Ma i risultati non sono lusinghieri: solo il 2,56% l'ha scelta come parola o frase dell'anno. In testa al sondaggio è "occupy", parola dell'anno anche nella classifica "ufficiale" di Time.

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