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Questo articolo è stato pubblicato il 04 gennaio 2012 alle ore 08:47.
DES MOINES (IOWA) – Chi ricorda come si elegge il rappresentante di classe alle scuole medie? I caucus repubblicani in Iowa, le assemblee che in cui si vota per il candidato repubblicano in corsa per la Casa Bianca, funzionano pressapoco allo stesso modo: in modo informale, con le preferenze scribacchiate su un pezzettino di carta, i voti contati a mano dal presidente dell'assemblea, le decisioni procedurali prese per alzata di mano.
Al caucus della circoscrizione numero 17 nel quartiere di Beaverdam a Des Moines ieri sera si sono riuniti 108 cittadini repubblicani nella scuola elementare rionale. Per ricevere la "scheda", un biglettino verde strappato a mano, e' bastato dare il proprio nome: nessuno si sognerebbe mai di chiedere un documento. Alle 19 in punto il rappresentante locale del partito repubblicano ha dato avvio al caucus, e' stato eletto subito dopo presidente dell'assemblea, e ha invitato i rappresentanti di ciascun candidato a fare un minicomizio di 3 minuti in loro vece.
In sette si sono susseguiti in cattedra, senza microfono, leggendo i loro appunti, tessendo le lodi di Rick Santorum, Newt Gingrich, Mitt Romney, John Huntsman, Michele Bachman, Rick Perry e Ron Paul. Si e' distinta solo una signora del Texas, grata al governatore Rick Perry per averle telefonanto personalmente quando le e' morto il figlio di 24 anni.
Poi e' venuto il momento del voto: i partecipanti hanno scribacchiato un nome sui loro fogliettini, e li ha consegnati nelle mani del presidente dell'assemblea, che li ha divisi in mazzetti e li ha contati in presenza dei rappresentanti dei candidati. Il risultato e' stato sostanzialmente in linea con il resto dello stato: 30 voti per Romney, 23 per Ron Paul e 23 per Rick Santorum. In coda Gingrich (17), Perry (7), Bachman (3) e Huntsman (3).
A questo punto erano le 19.45, e tutti se ne sono andati a casa, tranne i due volontari che andranno al caucus provinciale per comunicare i risultati della loro circoscrizione.
A pensarci bene le opportunita' per commettere una frode elettorale sono infinite: chiunque puo' inventarsi un nome falso e votare, chiunque puo' strappare un bigliettino verde – due, tre, cento – e votare due, tre, cento volte per lo stesso candidato. Falsificare il conteggio dei voti e' un gioco da bambini, riportare un conteggio falso all'assemblea provinciale altrettanto facile. Eppure i partecipanti ai caucus d'America non ci pensano nemmeno, anzi vanno fieri di un sistema elettorale basato sulla fiducia. Cosi' funziona la democrazia in America.
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