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Questo articolo è stato pubblicato il 06 gennaio 2012 alle ore 08:02.

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Alla vigilia del nuovo tour europeo del presidente del Consiglio, Mario Monti, preceduto dalla inattesa partenza per Bruxelles in una giornata ad altissima tensione per i titoli del nostro debito pubblico, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano prende nuovamente posizione sul ruolo di Monti in Europa e sulla sostenibilità del nostro debito pubblico.

Ne parla a Napoli, in una breve dichiarazione ai giornalisti, con l'attenzione rivolta all'andamento dei mercati, nel giorno in cui i rendimenti dei Btp decennali italiani superano nuovamente la soglia di allarme del per 7%, con il differenziale Btp-Bund che raggiunge i 5,23 punti percentuali.
«Monti – osserva Napolitano – ha tutti i titoli per poter porre all'Ue questioni che riguardano il modo di garantire rigore e crescita in Europa». Il decreto «salva-Italia» approvato dal Parlamento poco prima di Natale è inoltre la prova concreta di come «l'Italia sia, anche dal punto di vista del debito pubblico, affidabile».

Entra nel vivo a Bruxelles il negoziato sulle modifiche al trattato internazionale approvato lo scorso 9 dicembre dal Consiglio europeo, il «fiscal compact». L'Italia punta a inserire nel testo quanto peraltro già previsto dalla nuova governance economica (il «six pack»), con riferimento al ruolo dei «fattori rilevanti» e degli effetti del ciclo economico. È l'unica chance per evitare che scatti la tagliola del rientro obbligato dal debito, pari a un ventesimo l'anno della differenza tra l'attuale livello e il tetto massimo del 60 per cento. Il senso delle dichiarazioni del presidente Monti - aggiunge Napolitano - è proprio sulla sostenibilità del nostro debito, «poi vedremo quali sono esattamente le proposte del governo italiano al tavolo delle discussioni preparatorie del Consiglio europeo di fine gennaio».

La missione europea del premier è di grande importanza da questo punto di vista, e la nuova presa di posizione del Capo dello Stato punta evidentemente a rafforzare la linea che lo stesso Monti sosterrà con Sarkozy e Merkel, e poi in sede di Consiglio europeo. La piena affidabilità del capo del governo è garantita dalla sua lunga esperienza europea: «È stato per dieci anni commissario europeo».
Napolitano ha scambiato alcune battute con i cronisti al termine della visita alla mostra sul pittore spagnolo Jusepe de Ribera, organizzata all'interno dei saloni dell'antico museo partenopeo. Poi la colazione con il presidente del Pd campano Graziella Pagano e il figlio Lorenzo. Oggi il Capo dello Stato rientrerà a Roma. «Rispetto alla fase precedente - osserva - vi è meno rassegnazione all'impossibilità di concordare riforme, più apertura e contatti in corso che spero approdino a risultati in materia di riforme istituzionali, regolamentari e anche qualcuna con implicazioni costituzionale». È la risposta a chi gli chiedeva se ritenga possibile che il Parlamento possa approvare riforme anche costituzionali. Nella «tensione verso una maggiore e più matura coesione sociale vanno oggi rintracciate le energie positive che possono consentire di affrontare le difficoltà della situazione presente».

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