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Questo articolo è stato pubblicato il 06 gennaio 2012 alle ore 14:24.

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Galeotto fu un tweet, ministro ombra laburista nei guai per frase razzista. Miliband la costringe a scusarsi. Nella foto Diane Abbott, responsabile della sanità nel gabinetto-ombra del Labour (AFP Photo)Galeotto fu un tweet, ministro ombra laburista nei guai per frase razzista. Miliband la costringe a scusarsi. Nella foto Diane Abbott, responsabile della sanità nel gabinetto-ombra del Labour (AFP Photo)

LONDRA – "Ai bianchi piace usare la logica del divide et impera". Una battuta alla rovescia, dove il razzista è il nero e il perseguitato l'uomo pallido, scuote alla radice le fragili certezze del Labour party britannico. La gaffe è di Diane Abbott, pelle scura e un palmares di combattente per i diritti umani che l'hanno sospinta sulla poltrona di responsabile della sanità nel gabinetto-ombra del Labour. Nella veste quasi istituzionale di aspirante ministro – una volta che Ed Milliband sarà riuscito a portare il partito al governo – Diane Abbott è scivolata su Twitter con quel commento inviato a un giornalista che si lamentava delle semplificazioni dei media britannici, troppo sbrigativi nel parlare di "comunità nere" londinesi.

Una definizione che secondo Diane Abbott echeggia la regola di Cesare, quel divide et impera tanto cara, a suo parere, ai "bianchi". La signora aspirante ministro è stata subito bacchettata dal suo leader e indotta a sconfessare pubblicamente un' "inaccettabile generalizzazione".
Il capo cosparso di cenere della signora Abbott però non basta a tutti. Non al leader liberaldemocratico Nick Clegg durissimo nello stigmatizzare la battuta. Non al conservatore Nadhim Zahawi che è stato esplicito. "Se fosse stato un deputato bianco a riferirsi in questo modo dei neri si sarebbe dovuto dimettere nel giro di qualche ora". Probabile. Diane Abbott resiste, ma il suo leader Ed Milliband è stato chiaro: un'altra battuta del genere e dovrà avviarsi verso la porta del governo ombra.

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