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Questo articolo è stato pubblicato il 07 gennaio 2012 alle ore 08:14.

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Un Conclave molto italiano, e con una forte presenza della Curia, il governo centrale della Chiesa universale. Così si presenta il collegio cardinalizio dopo l'annuncio di Benedetto XVI di un Concistoro per il 18-19 febbraio, il quarto dell'era Ratzinger. Saranno "creati" 22 nuovi cardinali, di cui 18 con meno di 80 anni, e quindi elettori in caso di Conclave: con queste nomine i cardinali creati da papa Benedetto supereranno quelli del suo predecessore. Sette sono le nuove porpore italiane, di cui sei di Curia e uno residenziale, cioè titolare di una diocesi presente sul territorio (in questo caso Firenze).
Le nomine italiane di Curia portano la forte impronta del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato. Infatti almeno quattro di loro sono considerati molto vicini al "primo ministro" del Papa: Domenico Calcagno, presidente dell'Apsa (il ministero del Tesoro), Giuseppe Versaldi, prefetto per gli Affari economici (il dicastero del Bilancio), Giuseppe Bertello, Governatore della Città del Vaticano (l'ente che amministra lo "Stato"), e Francesco Coccopalmerio, a capo dei testi legislativi, canonista e già ausiliare di Martini a Milano. Salgono agli onori cardinalizi anche l'ex sostituto Ferdinando Filoni, prefetto di Propaganda Fide, il potente e ricco dicastero per le terre di missione, e Antonio Vegliò, il capo del dicastero dei Migranti, diplomatico di lungo corso ma non immune da verve polemica (si ricordi quella con la Lega) a difesa dei diritti umani per gli immigrati.
Il cardinale residenziale è Giuseppe Betori, a Firenze da qualche anno. Nel Concistoro del 2010 aveva saltato un turno in ossequio alla regola non scritta che si deve attendere il compimento degli 80 anni del cardinale che lo ha preceduto nella carica: in questo caso si tratta di Ennio Antonelli – a capo del dicastero vaticano della famiglia – che è ancora elettore. Ma nel caso di Betori – uno degli arcivescovi più in vista in Italia, ex segretario generale della Cei – si è deciso di soprassedere. Non è accaduto invece per Cesare Nosiglia, nominato a Torino alla vigilia del precedente Concistoro, e che dovrà attendere ancora un turno.
Tra i prossimi nuovi cardinali spiccano personaggi alla guida di sedi importanti: Rainer Maria Woelkl, arcivescovo di Berlino, che tra l'altro con i suoi 55 anni è il più giovane tra i nuovi porporati, Timothy Dolan, arcivescovo di New York e presidente della Conferenza episcopale Usa, John Tong Hon, vescovo di Hong Kong e Williem Jacobus Eijk, arcivescovo di Utrecht e primate olandese. Complessivamente, con le nuove porpore, il collegio cardinalizio risulterà composto da 214 cardinali, 125 dei quali elettori (67 europei, 37 americani, 11 africani, 9 asiatici e uno dell'Oceania). Di questi ultimi, trenta, ossia circa un quarto, sarà costituito da italiani.
Dalla rosa delle porpore annunciate ieri mancano del tutto l'Africa, il Medio Oriente e le diocesi latino-americane, il grosso del bacino dei cattolici del mondo.
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