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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2012 alle ore 16:43.
Il colosso dell'alluminio Alcoa ridurrà le sue capacità produttive chiudendo gli impianti presenti in Italia e in Spagna, dove lavorano 1.500 persone. A meno di una settimana dall'annunciata chiusura degli stabilimenti in Tennessee e in Texas, l'azienda americana ha precisato che per ridurre del 12% la sua capacità produttive dovrà chiudere anche le tre fonderie presenti in Europa.
Lo stabilimento di Portovesme, in Sardegna, sarà chiuso in via definitiva, mentre i due impianti in Galizia e Aviles (Paesi Baschi), verranno chiusi in via temporanea. La decisione diventerà operativa nella prima metà del 2012.
"Alcoa avvierà immediatamente le consultazioni con i rappresentanti del personale e con i governi - ha annunciato il gruppo in una nota - le rispercussioni sull'occupazione non si conosceranno fino a quando non ci saranno state queste consultazioni". Un dirigente citato nel comunicato, Chris Ayers, ha aggiunto: "Ci impegniamo a trovare soluzioni che riducano al minimo le conseguenze per queste comunità e i nostri lavoratori".
La chiusura degli impianti americani ed europei è stata decisa nell'ambito del piano di ridurre le capacità produttive del colosso Usa con la speranza di ridurre i costi e riconquistare competitività. Alcoa ha registrato un calo dei profitti a causa del ribasso dei prezzi della materia prima.
La Regione Sardegna si mobilita per scongiurare la chiusura dello stabilmento Alcoa di Portovesme (Carbonia Iglesias). «Stiamo seguendo la vicenda con la massima attenzione - dice il governatore Ugo Cappellacci - e, mentre sono in corso gli approfondimenti che il caso richiede, abbiamo già avviato le necessarie interlocuzioni con il Governo per seguire direttamente gli sviluppi della vertenza con l'azienda». La notizia del blocco della produzione nel Sulcis è stata appresa «con rammarico, preoccupazione e disappunto», sottolinea l'assessore dell'Industria Alessandra Zedda. «La Regione - assicura il presidente Cappellacci - affronterà al fianco dei lavoratori e delle loro famiglie questa vertenza fondamentale non solo per il Sulcis-Iglesiente, ma per tutta 'Isola e, considerata la valenza strategica del settore dell'alluminio, per l'Italia e l'Europa».
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