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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2012 alle ore 06:37.

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La fase 2 prenota le CamereLa fase 2 prenota le Camere

Il milleproroghe (che però non vuole si chiami così) e l'emergenza carceri. E poi quattro grandi partite che ripartono da subito, e che farà di tutto per accelerare se i partiti non freneranno: taglio dei parlamentari, anticorruzione, pareggio di bilancio in Costituzione, abolizione delle province. Per il professor Mario Monti si apre da domani la sessione invernale di esami in Parlamento. Un test che sarà decisivo per le sorti e il cammino della legislatura.

Archiviato prima di Natale il decreto salva-Italia e ora alle prese col cantiere aperto della manovra cresci-Italia che dovrà caratterizzare la "fase 2" per il rilancio dell'economia e dell'occupazione, a meno di due mesi dal suo insediamento il Governo si rimette in marcia davanti alle Camere che riaprono domani i battenti dopo 18 giorni filati di onorevoli vacanze natalizie. Non solo lo spread sempre a livelli record e i mercati e le borse da tranquillizzare sono insomma le sfide che il Governo ha davanti a sé in quest'avvio tormentato dell'anno nuovo.

Già la "fase 2", e soprattutto i due capitoli scottanti delle privatizzazioni e del mercato del lavoro, è destinata a scatenare il fuoco incrociato in Parlamento nella "maggioranza non maggioranza" che sostiene Mario Monti, una volta che le nuove misure sbarcheranno a Montecitorio e a palazzo Madama. Senza dire del rebus di quella delega su fisco e assistenza, altra amara eredità di Berlusconi e Tremonti, che a Montecitorio continua a pesare come un macigno per i potenziali tagli miliardari che potrebbe innescare a partire dal 2013. Mentre sullo sfondo premono già nell'immediato questioni aperte ad alto potenziale di conflittualità come l'asta delle frequenze televisive, di diretta competenza del Governo. O il capitolo Rai. Ma anche la bomba ad orologeria di un federalismo fiscale che, dopo i tagli a Regioni ed enti locali, sembra quasi un'arma spuntata di cui il Governo dei professori non ha ancora tracciato la rotta che intende imprimergli.

Tutti capitoli che inevitabilmente dovranno essere affrontati alla ripresa dei lavori parlamentari in una stagione politica del tutto inedita e già di per sé carica di tensioni all'interno delle stesse forze politiche. Che tra i temi prestissimo all'ordine del giorno avranno anche quello della legge elettorale, in attesa dell'imminente decisione della Consulta sull'ammissibilità al referendum dell'abrogazione del porcellum.

Intanto, con un bottino di 274 leggi nei loro primi tre anni e mezzo di vita, le Camere da domani riavviano lentamente i motori. Ancora ai minimi termini i lavori delle due assemblee, in attesa dei nuovi calendari che saranno definiti dai capigruppo: solo a Montecitorio si segnala il Ddl già varato dal Senato contro la criminalità informatica. Mentre nelle commissioni debuttano i quattro decreti legge del Governo di Mario Monti: alla Camera le proroghe di termini e le missioni all'estero, al Senato i due Dl in materia di giustizia su emergenza carceri e crisi da indebitamento e processo civile. Dei Ddl sul taglio dei parlamentari, questa settimana, al Senato non c'è traccia. E neppure (alla Camera) delle misure anticorruzione, che dovrebbero rispuntare entro i primi di febbraio in aula a Montecitorio. Ma il condizionale, in questa vicenda, è d'obbligo.

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