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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2012 alle ore 16:25.

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Roberto Maroni e Umberto Bossi (LaPresse)Roberto Maroni e Umberto Bossi (LaPresse)

La Lega nella Giunta per le autorizzazioni a procedere voterà a favore della richiesta di arresto nei confronti del deputato Pdl Nicola Cosentino. Lo ha detto ai giornalisti Roberto Maroni, al termine della riunione della segreteria politica. La decisione è stata assunta in seguito alla relazione dei due membri leghisti della giunta, i quali - ha riferito l'ex ministro dell'Interno - sono convinti che non esista fumus persecutionis nella richiesta dei giudici.

Nella prima riunione del 2012 della segreteria in via Bellerio (con Umberto Bossi, Maroni e Calderoli, il capogruppo in Senato Federico Bricolo, Castelli e Cota) si è discusso anche del caso dei fondi investiti in Tanzania e a Cipro, emerso da notizie stampa. Che se ne sia parlato lo ha confermato Maroni, il quale non ha nascosto la sua irritazione, senza però voler dire nulla. Della questione sarà investito uno dei prossimi consigli federali del movimento, chiarimento sollecitato, a quanto pare, proprio dall'ex ministro dell'Interno.

Dieci milioni di euro. A tanto ammonterebbe la somma investita all'estero dal segretario amministrativo federale, Francesco Belsito. «Normali investimenti», hanno fatto sapere dal Carroccio. Ma nel movimento c'è maretta e alcuni dirigenti (Maroni in testa) sarebbero rimasti sorpresi e contrariati, non sapendone nulla (finora).
La notizia degli investimenti è stata pubblicata da Il secoolo XIX, quotidiano genovese, che ha ricostruito alcune operazioni finanziarie del segretario amministrativo federale (anche lui ligure). Gli investimenti sarebbero avvenuti nell'ultima settimana di dicembre.

Negli ambienti politici il caso sta sollevando polemiche.
Il Partito democratico ha presentato un'interrogazione parlamentare, per «fare luce sugli aspetti controversi di questa vicenda. A cominciare da quelli fiscali» dicono Emanuele Fiano, Gianclaudio Bressa e Daniele Marantelli. Per Antonino Lo Presti, deputato e tesoriere di Futuro e libertà «non è corretto che un partito faccia investimenti di quella natura con soldi pubblici». Dal Pdl Giancarlo Galan esorta i leghisti a «fare politica e a lasciare che gli investimenti li facciano altri».

Pure la base leghista sarebbe rimasta con l'amaro in bocca. Un altro colpo per i militanti lumbard che negli ultimi mesi (quando la Lega era ancora al governo con Berlusconi) non hanno nascosto le loro perplessità nemmeno a Bossi, platealmente contestato al congresso di Varese. Ma con il Carroccio tornato all'opposizione il rapporto è sembrato rinfrancarsi. E ora la decisione di votare a favore dell'arresto di Nicola Cosentino potrebbe rinsaldare il legame con il popolo di Pontida.

Intanto sembra chiudersi la partita per il capogruppo alla Camera. Marco Reguzzoni resta saldo al suo posto, per volere di Umberto Bossi. Roberto Maroni avrebbe ribadito di non avere alcun interesse a occupare quel posto.

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