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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2012 alle ore 12:26.

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Per le ferrovie è certa una consistente dose di liberalizzazioni che riguarderà soprattutto due fronti: i servizi di trasporto pendolari (regionali) e l'accesso alla rete.

Sul primo nodo, il Governo è quanto mai determinato a cancellare le norme che consentono di prorogare il regime di monopolio di Fs nelle regioni per passare a un regime obbligatorio di gare finora escluso dalle leggi vigenti: in particolare, dovrebbero essere abrogati l'articolo che consente il rinnovo dei contratti di servizio fra regioni e Trenitalia per sei anni senza gara e la norma che esclude il trasporto ferroviario regionale dalla disciplina generale dei servizi pubblici locali (articolo 4 del decreto legge 138/2011). Questa doppia operazione porterebbe all'effetto concreto di far decadere i contratti di servizio con Trenitalia affidati senza gara e a imporre alle regioni un obbligo di gara per i prossimi affidamenti dei servizi.

In realtà, il Governo vorrebbe affermare un principio ancora più generale: qualunque contributo pubblico (del Tesoro o regionale) che viene garantito a un operatore di trasporto ferroviario, pubblico o privato, per fornire un servizio altrimenti fuori mercato, deve essere aggiudicato con una gara.

Fin qui le misure che sicuramente il Governo varerà con il decreto legge del 20 gennaio. Più incerta la disciplina che deve garantire una maggiore accessibilità alla rete ferroviaria da parte degli operatori privati. Su questo punto molto sarà fatto con il trasferimento a un'Autorità indipendente dei poteri di regolazione che oggi fanno capo all'ufficio di vigilanza del ministero e alla stessa società per la gestione della rete Rfi. Quali poteri? Quanti poteri? Il decreto che dettaglia i compiti sarà decisivo. Poi c'è l'altra partita, quella della separazione proprietaria di Rfi da Trenitalia: un "pallino" di Antonio Catricalà fin da quando era presidente dell'Antitrust e che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio è pronto a riproporre ora. Sul punto, però, bisogna ascoltare anche il ministro dei Trasporti Passera e lo stesso Monti, che dovrebbe gestire dall'Economia una partita non facile di trasferimento delle quote azionarie di Rfi oggi possedute dalla holding Fs. Possibile, su questo punto, un rinvio.

(G. Sa.)

I VANTAGGI DEL CONSUMATORE
Le gare per i pendolari
Con l'obbligo di mettere in gara i servizi regionali arriveranno operatori privati e stranieri in concorrenza come nell'Av
Aprire l'accesso alla rete
Senza separazione della rete da Fs restano barriere di accesso per i nuovi operatori

LA DIFESA DELLE CATEGORIE
Le responsabilità delle Regioni
Le carenze di offerta per i pendolari dipendono dai contratti stipulati da Fs e Regioni, che comprano servizi insufficienti
Le regole ci sono già
Per garantire l'accesso alla rete non serve la separazione, bastano le regole e l'Autorità

GRADO DI APERTURA
MEDIO

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