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Questo articolo è stato pubblicato il 12 gennaio 2012 alle ore 08:17.

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Il cielo sopra Berlino si fa più europeo dopo le rassicurazioni del premier Mario Monti sulla messa in sicurezza dei conti pubblici italiani. Una bella sorpresa per i tedeschi che non nascondono nei corridoi della Cancelleria federale lo stupore, abituati in passato a molti annunci e a pochi risultati. Un fatto nuovo che costringe il cancelliere tedesco Angela Merkel a uscire allo scoperto e ad aprire a crescita e occupazione e soprattutto i cordoni della borsa, un tabù a queste latitudini con un elettorato ossessionato dalle tasse e dall'idea di concedere aiuti a chi non ha fatto il proprio dovere.

«La Germania è disposta a versare fin dall'inizio più capitale nell'Esm (il Fondo salva-stati) perché se ci sono versamenti subito questo potrebbe essere un messaggio positivo per i mercati, a condizione che lo facciano anche gli altri paesi», ha detto il cancelliere aggiungendo che occorrerà coinvolgere la Commissione europea per poter usare anche gli «altri fondi strutturali e di coesione» ora inutilizzati. Inoltre apre ad avanzamenti del mercato unico.

Un passo importante per la Ue. Ma non basta. «Abbiamo parlato – ha aggiunto il cancelliere in conferenza stampa a Berlino - di come rafforzare e rendere operativo» il fondo salva Stati europeo e anche del modo in cui la Bce possa dare il proprio contributo. «Abbiamo chiesto ai colleghi della Bce di dare una mano ai colleghi dell'Esm», ha specificato la Merkel. Come? Consigli ed expertise finanziari? Certo, ma forse c'è qualcosa di più. Fonti interne alla trattativa hanno indicato che ci sia stato un via libera tedesco a maggiori "sinergie e collaborazioni" tra Bce e Esm.

Il cancelliere tedesco non ha dato ulteriori dettagli sull'apertura a un versamento più pesante di mezzi finanziari da dare al Fondo salva-stati che sostituirà l'Efsf (l'European financial stability facility). Solo un mese fa Berlino era contraria perfino ad anticipare i tempi di entrata in vigore dell'Esm a metà 2012. Poi Berlino ha dovuto convincersi della necessità di dare un segnale ai mercati e l'idea era passata nonostante i malumori dei liberali tedeschi.

Era stato il solito presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Junker a fare da apripista e a proporre di versare tutto in una volta il capitale di 80 miliardi. Il rafforzamento della capacità finanziaria dell'Esm sarebbe una buona risposta» al possibile peggioramento del voto delle agenzie di rating se la Francia dovesse perdere la tripla A. Un elemento da discutere al vertice di Roma tra Francia, Italia e Germania del 20 gennaio.
La capacità di prestito dell'Esm sarà di 500 miliardi di euro a fronte di un capitale autorizzato di 700 miliardi (al termine l'Italia è il terzo contributore dopo Germania e Francia con 125,3959 miliardi).

Quanto alla Tobin tax la Merkel «a livello personale» ha detto di essere favorevole all'ipotesi di imporre una nuova tassa sulle transazioni finanziarie anche solo a livello di area euro. Tuttavia si tratta di una posizione relativa alla sua formazione politica, la Cdu, mentre a livello di coalizione di Governo l'accordo in Germania resta quello di procedere con questa tassa solo se si fa in tutta l'Unione europea a 27.
Ora si tratta di vedere come questi impegni e queste posizioni di principio troveranno corpo nei prossimi appuntamenti: il 20 a Roma, il 23 all'Eurogruppo, il 30 nuova riunione dei Capi di Stato e di Governo.

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