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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2012 alle ore 06:39.

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I fattori rilevanti
Articolo 4: riprende un articolo della recente riforma del Patto di stabilità che consente ai Paesi di attenuare l'impegno di riduzione del debito eccessivo sulla base di "fattori rilevanti"
Via la procedura sul debito
Articolo 7: la procedura di deficit eccessivo vale solo per il disavanzo eccessivo e non anche per il debito
Limitato il ruolo della Corte
Articolo 8: il ruolo della Corte di Giustizia è limitato all'adozione della regola d'oro sul pareggio di bilancio nelle Costituzioni e non all'intero Titolo III
Ratifica a 12
Articolo 14:il Trattato entrerà in vigore il 1° gennaio 2013 purché almeno 12 Paesi e non più 15 l'abbiano ratificato
BERLINO. Dal nostro inviato

COPENHAGEN. Dal nostro inviato
La nuova bozza di Trattato intergovernativo premia gli sforzi italiani tesi ad ammorbidire impegni troppo gravosi di riduzione del debito pubblico. Il testo è giunto a poche ore da un vertice tra Mario Monti e Angela Merkel, nel quale il premier italiano cercherà di convincere il cancelliere tedesco che potenziare il fondo salva-Stati è indispensabile per evitare un peggioramento della crisi debitoria.
L'ultima versione dell'accordo, che mette nero su bianco una nuova disciplina di bilancio, riprende la più recente proposta italiana di emendamento del testo. L'articolo 4, sulla necessità di ridurre il debito eccessivo di un ventesimo all'anno, menziona una norma della recente riforma del Patto di stabilità che consente ai Paesi di attenuare l'impegno di risanamento sulla base di "fattori rilevanti" (come il basso debito privato).
La questione è stata al centro di accesi negoziati in queste ultime settimane. Le autorità italiane non hanno nascosto la loro preoccupazione dinanzi a una norma che sembrava imporre al Paese un violento risanamento dei conti pubblici. Nella bozza più recente del Trattato, l'Italia è anche riuscita a modificare l'articolo 7, che in una versione circolata la settimana scorsa a proposito della procedura di deficit eccessivo sembrava mettere sullo stesso piano disavanzo e debito.
Un altro aspetto del testo modificato è l'articolo 8. Il ruolo della Corte di Giustizia è limitato al vaglio dell'adozione della regola d'oro - il pareggio di bilancio - nelle costituzioni nazionali, e non all'intero Titolo III dell'accordo (disciplina di bilancio), come era emerso nella bozza precedente. Infine, secondo l'articolo 14, l'entrata in vigore del Trattato è prevista il 1° gennaio 2013 purché almeno 12 paesi l'abbiano ratificato. In precedenza il numero dei Paesi era stabilito a 15.
In attesa che il nuovo testo venga discusso a livello comunitario domani, il premier Monti in un'intervista a Die Welt pubblicata stamani si è sforzato di spiegare all'opinione pubblica tedesca quale dovrebbe essere la ricetta per superare la crisi debitoria senza sacrificare crescita e competitività. È la stessa opinione pubblica con la quale si trova a fare i conti il cancelliere Merkel che oggi incontrerà il presidente del consiglio.
Monti si presenterà alla signora Merkel con la lunga lista dei "compiti a casa" fatti o in corso di approvazione e si attende dal cancelliere analoga disponibilità a valutare misure a favore della crescita in Europa. Impossibile per i due leader non affrontare temi cruciali: dalla dotazione del fondo salva-Stati, (il premier ritiene che non sia sufficiente, come dimostrano l'elevato livello dello spread e il caso UniCredit), agli eurobonds fino a un maggiore impegno della Banca centrale europea.
Su questi temi, a ogni piccolo spiraglio aperto dalla signora Merkel, corrisponde la richiesta di impegni molto vincolanti sulla disciplina di bilancio. Disciplina alla quale l'Italia non intende sottrarsi, ma rispettando le norme europee attualmente in vigore. In sintesi, alla Germania il governo italiano vorrà spiegare che lo spread è il riflesso sia dei ritardi accumulati dall'Italia che dell'assenza di una risposta europea coerente e convincente.
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