Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2012 alle ore 18:00.

My24
Avvocati verso lo sciopero e l'occupazione degli uffici giudiziariAvvocati verso lo sciopero e l'occupazione degli uffici giudiziari

Gli avvocati diserteranno le cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario: questa la prima protesta della categoria contro le liberalizzazioni annunciate dal governo Monti. L'assenza dei legali nelle Corti d'Appello è solo la prima mossa di una strategia che prevede un'escalation di azioni e reazioni nel tentativo di evitare provvedimenti che, secondo gli avvocati, sono destinati a smantellare i principi fondamentali della professione a danno dei diritti dei cittadini.

Verso lo sciopero e l'occupazione degli uffici giudiziari
Solo un'eventuale marcia indietro dell'Esecutivo potrebbe fermare un'avvocatura, forse per la prima volta davvero unita, decisa allo sciopero, che sarà con tutta probabilità annunciato il 20 gennaio all'assemblea degli stati generali dell'Oua, come ai sit-in davanti a palazzo Chigi o a occupare gli uffici giudiziari l'8 il 9 e il 10 febbraio allo scopo di attirare l'attenzione dei media. Ancora una minaccia è quella di bloccare le risorse informatiche e umane che gli ordini "prestano" ai tribunali, come nel caso di Milano o Roma dove è stato fornito un organico di 32 dipendenti, per supportarne l'attività.

Riunione nella sede del Cnf
La chiamata alle armi della categoria ha portato a riunirsi oggi, presso la sede del Cnf, le componenti istituzionali e associative. Nel mirino soprattutto due punti della riforma annunciata: la possibilità di svolgere il tirocinio nell'ultimo biennio universitario e l'abolizione delle tariffe minime e massime. «Le misure ipotizzate non hanno nulla a che fare con la missione affidata al Governo tecnico né con la crisi – afferma il presidente del Cnf Guido Alpa – e sono basate su due presupposti falsi: è falso che l'Europa richiede un meccanismo che abiliti professionisti senza competenza ed è falso che il diritto comunitario non consenta di mantenere l'attuale sistema di tariffe e di formazione. La riforma ipotizzata aumenta i costi e diminuisce le possibilità di accesso alla giustizia». Il presidente Alpa annuncia la diserzione delle cerimonie di inaugurazione nei distretti di corte d'Appello, che si terranno il 28 gennaio, mentre lui stesso leggerà un messaggio nel corso dell'inaugurazione dell'anno forense in Cassazione il 26 gennaio.

La ritrovata unità
Sul piede di guerra anche i penalisti, rappresentati alla riunione plenaria, dal presidente Valerio Spigarelli. «L'Unione camere penali non ha mai scioperato per interessi corporativi, oggi siamo pronti a far sentire la nostra voce, a fianco del Cnf e dell'avvocatura, cercando di superare la sordità di chi si ostina a negare il ruolo di garanzia del legale». Deciso anche l'intervento del presidente dei civilisti Renzo Menoni. «Il governo con la scusa della crisi attacca i principi del giusto processo – afferma Menoni – che sono messi nero su bianco dalla carta dei diritti dell'Uomo. È pretestuoso parlare di liberalizzazioni su una categoria che si è auto liberalizzata, passando in pochi anni da 50 mila a quasi 250 avvocati».
Un grido d'allarme per la minaccia ai diritti degli ultimi è affidato a Saverio Catalano presidente delle camere minorili. «I progetti annunciati potrebbero mettere a rischio i diritti dei minori per i quali chiediamo una difesa al presidente Alpa».

Le forme di protesta annunciate
Spetta invece a Michele Riggi della giunta Oua l'annuncio delle forme di protesta. «Quella di oggi è una prima riunione che siamo pronti a replicare – spiega RIggi – il 20 si riuniranno gli stati generali per decidere sull'eventuale astensione. Sempre nell'assemblea del 20 verrà formalizzata l'occupazione degli uffici giudiziari nei giorni 8, 9 e 10 febbraio per richiamare le grosse testate. I cittadini devono essere informati del fatto che stiamo cercando di difendere i loro diritti». Contro l'accesso subordinato al tirocinio inserito nel corso di laurea anche i giovani avvocati. «I giovani non vogliono arrivare alla professione prima – sostiene la vice presidente dell'Aiga Stefania del Gais – vogliono arrivarci più preparati. E questa è la strada sbagliata: meglio ripescare quanto previsto dalla riforma dell'ordinamento forense abbandonata alla Camera».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi